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QUALE FELICITA' ESSERE CATTOLICI!

CRISTO VIVE ORA!”
“Ed Egli insegna, governa e santifica ora! Quale felicità essere Cattolici!”

Il Corpo Mistico di Cristo non si erge tra Cristo e me più di quanto il Suo Corpo Fisico non si ergesse tra Maria Maddalena e il Suo Perdono, o la Sua Mano tra i pargoli e la Sua Benedizione.

Attraverso il Suo Corpo Umano, Egli venne tra gli uomini nella Sua Vita individuale, attraverso il Suo Corpo Mistico, Egli viene a noi nella Sua Mistica Vita di comunione.

Cristo vive ora! Ed Egli insegna, governa e santifica ora! Ha i Suoi momenti di gloria in altre Domeniche delle Palme; i Suoi momenti di scandalo quando altri Giuda lo tradiscono; e i suoi momenti dolorosi.



Se mi domandate che cosa significhi per me, il Corpo di Cristo, vi direi: “Io credo che sia il Tempio dell’Amore, di cui io sono una pietra viva, e la cui pietra angolare è Cristo; è l’Albero della Vita Eterna di cui io sono una fronda; è il Corpo di Cristo sulla terra dopo la Sua Ascensione in Cielo ed io sono una delle cellule che lo compongono”.

Il Corpo di Cristo è quindi più di quanto io sia per me stesso; la Vita di Essa – userò il femminile d’ora in poi per significare il Corpo di Cristo, poiché la Bibbia lo chiama “Sua Sposa” – la Vita di Essa dicevo è più ricca della mia, poiché io vivo nella sua unione e senza di Essa non ho che una vita fisica. I Suoi Affetti sono i miei affetti; le Sue Verità, le mie verità; il Suo Pensiero, il mio pensiero. La più grande benedizione che Dio Onnipotente mi abbia dato è di esserle unito. La mia più grande pena è di non servirLa al meglio.

Senza di Essa sono un ramo sradicato, una colonna isolata tra morte e dimenticate rovine. Con Essa io credo nell’Eternità e non ne sono atterrito. Dai Suoi Tabernacoli traggo il Pane di Vita, dalle Mani dei Suoi Vescovi l’olio che fortifica, benedice e consacra; dalla lampada del Suo Santuario la sicurezza che Cristo non ci ha lasciato orfani.

Abbandono la mia testa fra le Sue Mani come tra quelle di una Madre; trovo in Lei le dolci tranquillità dell’Amore come in una Sposa; corro a rifugiarmi da Lei nelle tempeste del sangue e dell’odio che spazzano la terra nelle guerre; come ad una Roccia affondata nell’Eternità. Amo la Sua Volontà quando tutti gli amori terreni sono finiti.

Per mezzo del Suo Corpo, sento ancora l’Eterna Sapienza parlare con l’Infallibile Verità. Nel Suo Corpo, ascolto il Potere e l’Autorità di Cristo ed obbedisco e sono liberato. Dal Suo Corpo, ricevo la Vita di Cristo nell’Eucaristia e il Suo Perdono nel confessionale.

Ti ringrazio, o Cristo, che mi hai fatto un membro del Tuo Corpo!

Dimenticavo quasi di dirvi che la Bibbia ci dice: “Il Suo Corpo è la Chiesa”. Quale felicità essere Cattolici!

(Beato Fulton J. Sheen, da “Ancore sull’abisso – Radiomessaggio del 15 Gennaio 1950”)

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