Attraverso
la foto satellitare del luogo, chiamato Celeste Verdura, ove la Vergine
dell’Eucaristia, per Volere Divino, ha posato il Suo piede, è possibile notare
che, tracciando il perimetro di questo luogo benedetto, viene fuori proprio il
disegno di una “scarpa”.
I più scettici potrebbero pensare
che si tratti di un caso, ma conoscendo questa apparizione sin nelle sue
profondità, anche teologiche se vogliamo, tutto ci fa pensare che Dio abbia
voluto proprio lasciare la “Sua impronta”, dando così voce a quello in cui si
parla nella Sacra Scrittura, del “calcagno” della Donna vestita di Sole.
E la Vergine dell’Eucaristia,
venendo proprio nel Sud dell’Italia, in Puglia, che dello stivale ne
costituisce il calcagno, sembra incarnare proprio queste parole e ingaggiare
così la battaglia finale insieme a coloro che a Lei si consacreranno.
Nel corso della storia, la Puglia è
stata anche la “terra” di grandi strumenti di Dio:
-
S. Pietro, il primo Papa della chiesa cristiana, che è sbarcato proprio nelle
vicinanze di Manduria (San Pietro in Bevagna) ed ha iniziato da qui
l’evangelizzazione dell’Italia (si conserva ancora il pozzo dove ha cominciato
a battezzare i pagani!)
-
S. Michele Arcangelo, che è apparso sul monte S. Angelo.
-
Melania de la Salette, che ha ricevuto il primo grande messaggio sugli Ultimi
Tempi che non si è ancora compiuto totalmente (E’ sepolta nella cattedrale di
Altamura)
-
Luisa Piccarreta. a cui sono stati dettati decine di libri su “La divina
Volontà”. (E’ sepolta in una chiesa di Corato)
-
S. Padre Pio (il grande martire del secolo 20°), che nei suoi scritti aveva già
annunciato diverse Apparizioni della Vergine.
Per non parlare di tutti i martiri
cristiani che durante le incursioni barbariche hanno testimoniato con la vita
la loro fede. E’ dunque terra di santi!
Nella terra di Manduria, dopo le
prime Apparizioni preparatorie avvenute in luoghi differenti, attraverso i
quali la Santa Vergine vorrà benedire il territorio con una geografia
misteriosa, invita Debora ad attenderla in un luogo, che presto le farà
conoscere.
La notte fra il 30 aprile e il 1°
maggio 1993, Debora ha un sogno: «Mi trovavo in una campagna: c’erano molte
pietre e alberi di ulivo. Una luce vivissima e chiara veniva emanata da un
albero posto in mezzo alle rocce dalla forma particolare, molto
caratteristica».
La voce di Maria SS. ha detto
dolcemente:
«Cerca
questo luogo! Io ti attendo! La Mia mano farà qui miracoli. Corri!»
La faticosa ricerca si conclude in
maniera misteriosamente provvidenziale alla periferia di Manduria. L’elezione
di Dio era caduta su un fazzoletto di terra incolta, divenuta discarica di ogni
sorta di rifiuti…
Maria SS. le appare sull’ulivo
sognato, invitando alla conversione, benedicendo l’Italia e tutti i Suoi figli:
«Dite
a tutti che Io li attendo ai piedi del Mio albero» (23.12.1995).
«Non
Mi fermerò nel distribuire grazie ogni giorno ai piedi del Mio albero e nel
mondo, ove la devozione rivelata sarà accolta» (23.11.1999).
Pochi
anni dopo il comune assegnerà il nome «Via Padre Pio da Pietrelcina» alla
strada che conduce all’uliveto.
Gesù
e Maria definiranno questo luogo Celeste Verdura, Oasi di Pace e di Orazione,
Getsemani doloroso Mariano, Giardino degli Ulivi della Riparazione.
Il Trattato della Vera
Devozione del Montfort inizia con un solenne “introito”:
«È per mezzo della Santa Vergine Maria
che Gesù Cristo è venuto al mondo
ed è ancora per mezzo di Lei che deve regnare nel
mondo».
Sulla scia di questa affermazione,
San Luigi enuclea il principio fondamentale della soteriologia mariana che
sottostà all’avvento dei «Tempi di Maria»: «Per mezzo di Maria cominciò la
salvezza del mondo e per mezzo di Maria deve essere compiuta».
Leggendo questi due paragrafi del
Trattato in modo sinottico, si apprende una verità fondamentale: la salvezza
del mondo – che non si realizzerà senza l’intervento di Maria – si
“densificherà” e prenderà la forma storica del Regno di Maria che
inaugurerà quello di Cristo. Si tratta del Trionfo del Cuore Immacolato o,
detto in altro termini, della Restaurazione completa della Chiesa Cattolica e
della Seconda Pentecoste che determinerà l’estromissione di satana e del suo
falso spirito dalla faccia della terra.
Ma cosa c’entrano i consacrati a
Maria in questo quadro profetico? Hanno davvero una parte consistente in questo
piano mariano di azione? Pare proprio di si…
I testi biblici che parlano dello
scontro trai due eterni nemici, la Vergine Maria e satana, annunciano
velatamente un fatto misterioso: la battaglia finale sarà non tra la Donna
e il serpente-drago ma tra questi e il «resto della discendenza» della
Donna (Ap 12, 17).
San Massimiliano Kolbe, forte del
dato della Tradizione, vede nel calcagno insidiato dal nemico i consacrati
alla Vergine che ingaggiano la battaglia decisiva contro il «mistero di
iniquità». Essi saranno come «l’appendice di Maria» nel tempo della
grande guerra spirituale: «Satana, macchiato di peccato, si sforza di insozzare
con esso tutte le anime sulla terra, odia Colei che è stata sempre
incontaminata. Pone insidie al calcagno di Lei nei Suoi figli, ma nella lotta
con Lei Ella gli schiaccia sempre il capo in ogni anima che a Lei ricorre. La
preghiamo di volersi servire anche di noi, se vuole, come di uno strumento per
schiacciare nelle anime infelici l’orgogliosa cervice del serpente. Continuando
il versetto già riportato, la Sacra Scrittura aggiunge: “E tu porrai insidie al
suo calcagno” e in effetti lo spirito del male insidia in modo particolare
coloro che si consacrano all’Immacolata, poiché vuole offenderla almeno in
essi. Tuttavia i suoi tentativi contro le anime sinceramente consacrate
finiscono sempre in una sconfitta ancor più ignominiosa; perciò il suo furore
impotente diviene ancor più violento». (www.allchristian.it)
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