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Preghiera alla Piaga della guancia destra di Gesù 
(preghiera tratta dalle meditazioni di Debora)

«Dolce Gesù, Signor mio, contemplando il Tuo Volto sfigurato dall’odio,
m’appare chiara tutta quanta la tribolazione nella quale gli uomini sono immersi!
Oggi Tu mi chiami con l’espressione del patimento, che miro nella Tua Faccia sporcata, vituperata e tumefatta dalla violenza,
che non ha tregua.
Ecco, io misera quale sono, vedo dinanzi a me un altro segno della Tua ricchezza, con cui vuoi guarire il mondo:
la piaga della guancia destra. 
Qua si è fermato il mio sguardo, si è fatta silente ogni ansia interiore, si è dissetato l’umano mio ricercare
e ha ripreso forza la mia debole umanità. 
O preziosissima Piaga, che emani il desiderio divino di offrire alle creature amore, perdono e guarigione,
dammi inalterabile pazienza davanti al cammino santificante della prova, che debbo affrontare! 
Rammentando il dolore patito per la dolorosissima bastonata sul Tuo zigomo roseo e virgineo,
scaturisce in me un’inesauribile desiderio di seguirTi, perseverando alla Tua sequela.
O Amore non amato, permetti che, mediante tal Piaga sconosciuta, io mi chini a raccogliere nell’anima il Sangue Divino da essa scaturito.
Liberami da ogni colpa, che proviene fin dalla settima generazione!
Purificami nel linguaggio inculcato dalla logica della materia!
Guariscimi nei pensieri e nei ricordi, che continuano a sconvolgere la mia mente a causa dei peccati commessi.
O Gesù adorato, grazie per avermi rivelato tutto il tesoro nascosto nella venerazione a questa Piaga,
che mi è dolce onorare, ogni giorno della mia vita, come segno della Tua presenza viva e operante nella Chiesa.
Ora abbasso gli occhi, ti bacio perché ho perfetta fiducia nelle Tue promesse e Ti dico: 
Come Tu vuoi, dove Tu vuoi, quando Tu vuoi visitami con la Tua Passione, con la Tua Potenza, con la Tua Gloria. Amen.»

Gesù: «Io non ho preferenze: vi amo tutti e piango per le vostre condizioni che vi hanno tolto la dignità, che è regale» (25.8.1998).

La verità detta Manduria piano piano si fa strada: L'Eucaristia va presa in ginocchio

domenica 8 marzo 2015

Mons. Negri: MIRABILE decreto sulla Liturgia!
MiL pubblica in esclusiva il decreto di Mons. Luigi Negri con cui il sempre ottimo Arcivescovo di Ferrara disciplina e riordina alcuni aspetti importanti della liturgia, e prescrive o ricorda alcune regole nella sua Diocesi e vieta diversi abusi durante la Messa.
Il provvedimento, ricco di riferimenti normativi importanti (dalla costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium alla Lettera per il Segno della Pace voluta da Francesco -passando per San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI-) tocca vari argomenti importantissimi (la Comunione, la presenza Reale, la Confessione,  il Giovedì Santo) ed altri istruttivi (il campanello, il segno di pace e il piattello) ha per scopo quello di porre dei paletti e ricordare norme già esistenti, e ciò al fine di eliminare il relativismo e la sciatteria liturgici che hanno provocato da anni la perdita del senso del Sacro con quel che consegue anche in dottrina. 
Ben fatto, Eccellenza! E grazie! E' un sole nel caos liturgico e dottrinale in cui vertono molte diocesi. Speriamo che altri confratelli nell'episcopato seguano il Suo esempio!
Ad multos annos!
Roberto
sottolineato e grassetto nell'originale

Debora ha veramente visto quella piaga!

Dalla Sindone si rileva che un forte colpo di bastone dato obliquamente, lasciò sulla guancia destra di Gesù una orribile piaga contusa; il naso è deformato da una frattura dell'ala cartilaginea. Dalla Sindone: la piaga sulla guancia destra di Gesù

Dalla lettura del Telo multimediale della Sacra Sindone, soffermandoci sulla descrizione del Volto e della nuca leggiamo:
"Dallo studio medico legale dell'impronta impressa sulla Sindone, risulta evidente come l'uomo che vi fu avvolto sia stato percosso nelle ore precedenti la sua morte.
Osservando il volto, si notano delle tumefazioni che sembrano potersi identificare con ematomi, particolarmente visibili sull'emivolto destro, che si presenta più gonfio di quello sinistro. Inoltre si rivelano segni attribuibili a ferite lacero-contuse,
particolarmente in corrispondenza delle arcate orbitali. La piramide nasale è deviata a causa di una frattura.. Sulla fronte, sulla nuca e lungo i capelli sono evidenti numerose colature di sangue, ad andamento sinuoso, che sgorgano da ferite da punta di piccolo diametro..." (www.sindone.org)Le espressioni contrassegnate in neretto ci rimandano alla visione che Debora ebbe il Giovedì Santo del 1997:

...il Signore le è davanti, accasciato al suolo come morto, non risponde... poi alza la testa e le mostra tutto il patimento: il Suo Volto è pieno di contusioni e tumefazioni, in particolare uno zigomo, che è notevolmente gonfio, deturpato da una battitura che lo fa sanguinare. Si tratta di una bastonata, che Gli è stata inflitta con l’asta da un soldato romano, dopo la barbara flagellazione, per sollecitarLo a rimettersi in piedi. Il Condannato Divino, che è immobile, viene colpito da un terribile colpo tra lo zigomo destro ed il naso che iniziano a sanguinare entrambi. 
La devozione ai dolori di Gesù, con la partecipazione della mente e del cuore, fa rivivere in noi il dono totale di Dio per l’uomo e diviene causa di piena rinascita e di notevole maturità spirituale.
Contemplando in special modo la piaga procurata alla guancia destra, ci uniamo con intensità all’immensa sofferenza, che ebbe la Vergine Madre nel vederLo tanto sfigurato e battuto con ferocia.
Tal Piaga fa memoria sia dei dolori fisici che mentali e morali del Signore. La causa dello strazio profondo della Sua Passione fu il dolore per le anime dannate e per i peccati degli eletti, quale l’infedeltà di Giuda, del popolo e di tutte le creature, che per la superbia intellettuale avrebbero rinnovato la Sua Passione nel Corpo mistico. 

È proprio immergendosi nella Sua Passione profonda, quella del Suo Cuore amantissimo, che ci è dato capire il peso delle Sue sofferenze, non dato dalla quantità ma dalla specificità di esse.
Gesù dice: 
«Se Mi onorerai nei dolori del Mio Santo Volto, Io verserò, per te, sul mondo una pioggia di Preziosissimo Sangue... Questa “ferita” (sofferenza) che Mi dà una pena altissima, è la dolorosa bastonata inflittaMi dal soldato. Diffondine la devozione e per i meriti Miei d’averla sopportata, concederò liberazione dai tormenti» (tormenti procurati con i peccati. Non è riferito alla condizione eterna dell’inferno). (27.4.1997)
Maria SS. dice: 
«Desidero giorni interi di orazione dinanzi al Volto addolorato e battuto del Mio Figlio Divino».
(1.9.1994)

Con la bastonata alla guancia, dopo le altre pene arrecate al Sacro Capo e al Volto, il Signore raggiunge il massimo grado di intima sofferenza morale e spirituale.
Il volto infatti è ritenuto la parte, che esprime meglio tutto il corpo, connotando la parte interiore dell’uomo. Battendo Dio nel Suo adorabile Volto (fratturando le ossa occipitali), si è voluto umiliare, oltraggiare la Sua Santissima Umanità e bestemmiare la Sua Divinità. 
Dice la Beata Camilla Battista da Varano (Ancona) ne La Passione di Gesù: 
«Scoppiò nel petto il Sacro Cuore, che provò l’immenso dolore ricevendo il male del rifiuto da coloro che ebbero ogni bene… Vi furono molti, che cercarono la purezza del cuore percorrendo una via lunga e faticosa digiunando e vegliando, imponendosi delle regole rigide, mortificando il loro corpo... Io dico per certissima Verità che il pensare continuamente a Dio e ai dolori del Suo Volto oltraggiato fa giungere più velocemente alla perfezione».

Lo schiaffo in casa di Anna

“Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: ‘Così rispondi al sommo sacerdote?’” (Gv. 18, 22)
Dall’analisi del volto dell’Uomo della Sindone si evidenzia un grande ematoma sulla guancia destra. Il naso è gonfio, deviato a destra e visibilmente rotto.
Il sindonologo torinese prof. Judica Cordiglia ritiene che questa ferita fu inflitta da un bastone in legno, corto e di circa 4-5 cm di diametro. Il colpo provocò un’abbondante emorragia nasale. Infatti, il baffo dell’Uomo della Sindone è intriso in sangue sul lato destro, come anche la barba sottostante.
I moderni linguisti ritengono che il termine utilizzato da S. Giovanni, e normalmente tradotto come “schiaffo”, possa essere interpretato come “bastonata”, il che sarebbe conforme ai dati della Sacra Sindone.

Ingiurie e lesioni

“Cominciarono poi a salutarlo: ‘Salve, re dei Giudei!’. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui” (Mc. 15, 18-19)
L’uomo della Sindone presenta molteplici traumi: tumefazioni sulla fronte, sulle arcate sopracciliari, sugli zigomi, sulle guance, sulle labbra e sul naso. Quest’ultimo risulta deformato per via della rottura del cartilagine dorsale, vicino all’inserimento sull’oso nasale che, invece, è intatto. Dal naso escono due rivoli di sangue. Sul volto vi sono ecchimosi un po’ ovunque ma, soprattutto sul lato destro, visibilmente gonfio. I sopraccigli sono lacerati, le ossa hanno ferito la pelle dall’interno. Lo zigomo sinistro presenta diverse incisioni.
Abbiamo a che fare, dunque, con un uomo che è stato brutalmente picchiato con colpi di bastone, pugni e schiaffi.