Translate

La verità detta Manduria piano piano si fa strada: L'Eucaristia va presa in ginocchio

domenica 8 marzo 2015

Mons. Negri: MIRABILE decreto sulla Liturgia!
MiL pubblica in esclusiva il decreto di Mons. Luigi Negri con cui il sempre ottimo Arcivescovo di Ferrara disciplina e riordina alcuni aspetti importanti della liturgia, e prescrive o ricorda alcune regole nella sua Diocesi e vieta diversi abusi durante la Messa.
Il provvedimento, ricco di riferimenti normativi importanti (dalla costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium alla Lettera per il Segno della Pace voluta da Francesco -passando per San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI-) tocca vari argomenti importantissimi (la Comunione, la presenza Reale, la Confessione,  il Giovedì Santo) ed altri istruttivi (il campanello, il segno di pace e il piattello) ha per scopo quello di porre dei paletti e ricordare norme già esistenti, e ciò al fine di eliminare il relativismo e la sciatteria liturgici che hanno provocato da anni la perdita del senso del Sacro con quel che consegue anche in dottrina. 
Ben fatto, Eccellenza! E grazie! E' un sole nel caos liturgico e dottrinale in cui vertono molte diocesi. Speriamo che altri confratelli nell'episcopato seguano il Suo esempio!
Ad multos annos!
Roberto
sottolineato e grassetto nell'originale










****
Prot. 13/15
Prot. Pers. 10/2015

Mons. Luigi Negri
Per Grazia di Dio e della Sede Apostolica
Arcivescovo di Ferrara -Comacchio
Abate di Pomposa
  
    Dall’inizio del mio ministero episcopale presso di voi, molteplici sono state le occasioni
ordinarie e straordinarie in cui ho potuto celebrare il Santo Sacrificio della Messa nella nostra Basilica Cattedrale di Ferrara, nella Basilica Concattedrale di Comacchio, nell’Abbazia di Pomposa, nella Basilica di San Giorgio fuori le Mura, come in tante altre bellissime chiese che rendono a Dio il culto Suo proprio ed impreziosiscono il territorio e la fede della nostra gente.
    In quanto direttamente responsabile della santificazione del popolo a me affidato come guida e pastore, partecipo a tutti voi, la mia personale e pastorale preoccupazione nel rilevare nella nostra società, e non di meno nella nostra amata diocesi, il rischio sempre maggiore della perdita del senso del sacro con tutte le sue drammatiche conseguenze, non solo religiose ma anche etiche e sociali.
I    l Concilio Vaticano II individua nella Liturgia la fonte primaria attraverso cui l’azione di
Cristo, tradotta in azione della Chiesa, restaura l’uomo in Uomo. Nella Sacrosanctum Concilium infatti al n. 14 della Liturgia si ribadisce che essa «è la prima e indispensabile fonte dalla quale i fedeli possono attingere il genuino spirito cristiano, e perciò i pastori d'anime in tutta la loro attività pastorale devono sforzarsi di ottenerla attraverso un'adeguata formazione […] non si può sperare di ottenere questo risultato, se gli stessi pastori d'anime non saranno impregnati, loro per primi, dello spirito e della forza della liturgia e se non ne diventeranno maestri[…]».
    In ottemperanza quindi al Concilio e al Magistero della Chiesa Cattolica e ben conscio del mio Ministero presso di voi intendo accogliere con forza l’indicazione conciliare corroborato pienamente dal prezioso Magistero di Papa Benedetto XVI circa la Buona Liturgia come motore propulsivo del corretto credere e come tale necessaria per la ri-formazione dell’ Uomo secondo il cuore di Cristo.

    É particolarmente nella Santissima Eucaristia, infatti, che tale azione di Cristo si fa presente, permanente ed efficace perché in essa «è contenuto l’intero bene spirituale della Chiesa, ovvero Cristo stesso, nostra Pasqua, fonte e culmine di tutta la vita cristiana» (Redemptionis Sacramentum, n. 2).
    In molte delle nostre celebrazioni ho notato che il rischio di non garantire la massima cura per le Specie Eucaristiche è non solo ipotetico ma reale. Provvidenzialmente la Santa Chiesa come madre amorosa ci dona tutti gli strumenti per sfuggire tale rischio e per onorare il Corpo e il Sangue del Signore che ci è donato per la Vita Eterna. Essi sono i documenti del Magistero (1), l’Institutio Generalis Missalis Romani; l’insegnamento dei Romani Pontefici – soprattutto San Giovanni Paolo II (2), Papa Benedetto XVI (3) e Papa Francesco (4) –; la guida dei Pastori e principalmente quella del Vescovo primo e diretto responsabile della Liturgia.

Nessun commento:

Posta un commento