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Meditazioni di Don Dolindo Ruotolo

CONSIDERA LA TUA DIGNITÀ,
SEI CREATURA DI DIO, NON SCHIAVA DEL TUO CORPO
 Sei creatura di Dio, sei creatura nobilissima, un’anima unita al corpo per glorificare Dio, per arricchirti di meriti e per ricevere un premio eterno. Non sei dunque lo zimbello o il trastullo degli uomini corrotti.
Sei parte del Corpo Mistico di Gesù Cristo, puoi esserne un membro vivo, e vuoi ridurti come un povero arto putrefatto? Se vivi del mondo, vivi di corruzione, e dov’è allora la gloria che il Redentore ti ha donato a prezzo del suo Sangue? Devi dare la prevalenza allo spirito: non puoi vivere in adorazione del tuo corpo e nella dimenticanza della tua anima. La tua anima, vivificata dalla grazia divina, dev’essere nel tuo corpo come fuoco che investe la materia per darle una nobile forma; dev’essere come sole che riscalda le acque limacciose di una palude per cambiarle in puro vapore che sale verso il cielo, trasformandosi poi in candidi fiocchi di neve; deve dominare il corpo e ridurlo in obbedienza, perché sia strumento per arrivare a Dio e non ostacolo sul tuo cammino.
Che cosa avvilente, per te, concentrarti talmente nella cura del corpo da rendertene schiava, e da farlo apparire quasi non più come opera di Dio, ma come opera tua! Ogni moda, ogni ornamento immodesto, tu li usi per mostrare la “tua” bellezza, o meglio: la bellezza artificiale che riesci a imbastire col trucco; e così, invece di glorificare Dio nei suoi doni, lo offendi con le tue colpe, e diventi un misero strumento stonato, un groviglio di spine che non fioriscono ma pungono e avvelenano, fuoco che non riscalda ma devasta. Sei forse sulla terra per avvilirti così? Tu invece sei in cammino verso la vita eterna, il tuo cammino è breve, la tua meta è vicina, il giudizio di Dio è prossimo, e devi pensare che al corpo si apre la tomba e all’anima deve aprirsi il Cielo.
“Quando pensate al vostro abbigliamento - disse Pio XI - pensate anche, o donne, a come vi ridurrà la morte!”. E’ un pensiero che deve scolpirsi nell’anima, poiché è assolutamente insensato curare ciò che si dissolve a danno di ciò che sopravvive in eterno; è da incoscienti distrarsi in futilità e distrarre gli altri quando è in gioco l’affare più importante della vita, quello della salvezza eterna; è pazzia compromettere il supremo interesse dell’anima propria e di quella degli altri per una stupida vanità.
L’apostolo Pietro ti ricorda: “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico,il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede” (1 Pt 5,8-9). E tu, donna cristiana, ti ostini a vestirti e a comportarti in modo così provocante da diventare il più valido aiuto del tuo nemico?
Come puoi sentirti tranquilla dopo aver scandalizzato qualcuno o molti con la tua immodestia, sapendo che forse hai compromesso per sempre la pace dei cuori e la salvezza delle anime?

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