I quaderni del ‘43 pag. 184
«La vita di Maria, Mia Madre,
fu tutta eucaristica. La vita di Maria, la piccola vittima, deve essere
tutta eucaristica.
Se Eucaristia vuol significare comunione, Maria visse
eucaristicamente per quasi tutta la vita. Poiché Io in Mia Madre ero prima d’essere,
come uomo, al mondo. Né, quando come uomo al mondo non fui più, cessai d’essere
in Lei. Non ci siamo più separati dal momento in cui l’ubbidienza fu
santificata sino all’altezza di Dio, ed Io divenni Carne nel Suo seno così puro
che gli Angeli lo sono meno al paragone, così santo che tale non è nessun
ciborio che M’accolga.
Solo nel Seno di Dio vi è perfezione di Santità
maggiore a quella di Maria. Ella è, dopo Dio Uno e Trino, la Santa dei Santi.
Se fosse concesso a voi mortali di vedere la bellezza di Maria quale essa è, ne
restereste rapiti e santificati. Non c’è paragone nell’Universo che valga a
dirvi cosa è Mia Madre.
Siate santi e La vedrete.
Siate santi e La vedrete.
E se vedere Dio è la gioia dei beati, vedere Maria è
la gioia di tutto il Paradiso. Perché in Lei non soltanto si beano i cori
angelici e le schiere dei Santi, ma il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo La
contemplano come l’opera più bella della loro Trinità d’amore.
Non ci siamo mai separati tra Noi due. Ella aspirava a
Me con tutta la forza del Suo cuore verginale e immacolato attendendo il
promesso Messia. Comunione purissima di desiderio che attirava Me dal profondo
del Cielo. Più viva comunione dal momento della beata Annunciazione sino all’ora
della morte sulla Croce.
I Nostri spiriti erano sempre uniti dall’amore.
Comunione d’amore intensissimo e di immenso dolore
durante il Mio martirio e nei giorni della Mia sepoltura. Comunione
eucaristica dopo la gloriosa Risurrezione e l’Ascensione sino all’Assunzione
che fu eterna unione della Madre purissima col Figlio divino.
Maria è stata l’anima eucaristica perfetta. Sapeva
trattenere il Suo Dio con un amore ardente, una purezza superangelica, un’adorazione
continua. Come separarsi da quel cuore che viveva di Me? Io rimanevo anche dopo
la consumazione delle specie.
Le parole dette a Mia Madre nei Miei trentatré anni
che Le fui figlio sulla terra, non sono niente di fronte ai colloqui che
Io-Eucaristia ebbi con Lei-Ciborio. Ma quelle parole sono troppo divine e
troppo pure perché mente d’uomo le possa conoscere e labbra d’uomo ripetere.
Nel Tempio di Gerusalemme solo il sacerdote entrava nel Santo dei Santi dove
era l’Arca del Signore. Ma nel Tempio della Gerusalemme celeste solo Io, Dio,
entro e conosco i segreti dell’Arca santissima che è Maria, Mia Madre.
Sforzati d’imitare Maria. E, poiché è troppo ardua
cosa, di’ a Maria che ti aiuti. Ciò che all’uomo è impossibile, è possibile a
Dio, possibi1issimo poi se chiesto in Maria, con Maria, per Maria».
Nessun commento:
Posta un commento