Nella foto la Santa Eucarestia distribuita da giovani donne in bicchieri di plastica durante la GMG 2013 a Rio de Janeiro.
Il Sinodo di Rouen: "Non si collochi l'Eucaristia nelle mani di nessun laico o laica, ma solo nella loro bocca. Condanniamo la comunione nella mano per porre un limite agli abusi che occorrono a causa di questa pratica e come salvaguardia contro i sacrilegi'“.
Il sesto Concilio Ecumenico di Costantinopoli: Proibì ai fedeli di dare la comunione a se stesso che è ciò che accade quando la particella sacra è posta nelle mani di chi riceve la comunione e decretò una scomunica di una settimana per le persone che lo han fatto alla presenza di un vescovo, un sacerdote o un diacono.
Il Concilio di Trento: “È sempre stata consuetudine della Chiesa di Dio nella comunione sacramentale dei laici, prendere la comunione dalle mani dei sacerdoti e che i sacerdoti celebranti da sè medesimi, usanza che per ragione e giustizia deve essere mantenuta per provenire dalla tradizione apostolica.”
De imitazione Christi: “Quand’anche tu avessi la purezza degli Angeli e la santità di Giovanni Battista, non saresti degno di ricevere questo Sacramento, né di toccarlo con le mani.” (Lib. IV, cap. V : Eccellenza del Sacramento e dignità del Sacerdozio).
San Sisto I: “I Santi Misteri non devono essere manipolati da altri che non sono consacrati al Signore.” (Liber Pontificalis)
Tertulliano: "Vigiliamo scrupolosamente che qualcosa dei calici o del pane possa cadere a terra." (Da Corona, 3 PL 2, 99)
San Ippolito: "Stia attento ciascuno…che qualche frammento non abbia cadere e perdersi, perché è il corpo di Cristo che deve essere mangiato dai fedeli e non si deve disprezzare." (Trad. Ap. 32.)
Papa San Eutichiano: “Nessuno osi consegnare la comunione ad un laico o ad una donna per portarla ad un infermo.” (P.L. V,coll.163-168).
San Efren: "Mangiate questo pane e non calpestate le sue briciole, una particella delle sue briciole può santificare migliaia e migliaia ed è sufficiente per dare vita a tutti quelli che lo mangiano." (Serm. in hebd. s., 4, 4)
San Cirillo: "Sii vigilante affinchè tu non perda niente del corpo del Signore. Se tu lasciassi cadere qualcosa, devi considerarlo come se tu avessi tagliato uno dei membri del tuo proprio corpo. Dimmi, ti prego, se qualcuno ti desse granelli d'oro, tu per caso non li terresti con la massima cautela e diligenza, intento a non perdere niente? Non dovresti tu curare con cautela e vigilanza ancora maggiore, affinchè niente e nemmeno una briciola del corpo del Signore possa cadere a terra, perchè è di gran lunga più prezioso dell'oro o delle gemme?" ( S.Cyrillus Hier., Catech. Myst., 5, 21)
San Basilio: “Il diritto di ricevere la Santa Comunione nella mano è consentito solo in tempi di persecuzione, o come nel caso dei monaci nel deserto, quando erano assenti un diacono o un sacerdote che potesse distribuirle.” (Ep. 93)
San Agustino: “Sarebbe una follia insolente discutere che fare quando tutta la Chiesa universale ha già una pratica stabilita.” (Carta 54,6; a Denaro)
Papa San Leone: “Si riceve nella bocca quello che si crede per la fede” (Patrologia Latina, 54, 1385).
San Francisco di Assisi: “Solo loro (i Sacerdoti) devono amministrarlo, e non altri”. (Carta 2° a tutti i fedeli,35).
Papa San Pio X: “Nell'atto di ricevere la santa Comunione bisogna essere inginocchiati, tenere la testa mediocremente alzata, gli occhi modesti e rivolti alla sacra particola, la bocca sufficientemente aperta e la lingua un poco avanzata sulle labbra”. E rispondendo a chi gli chiedeva il permesso di ricevere la comunione in piedi sulla base del fatto che: gli Israeliti mangiavano in piedi l’agnello pasquale, ha dichiarato: “L'agnello Pasquale era tipo (simbolo, figura o promessa) dell'Eucaristia. Pertanto, i simboli e le promesse si ricevono in piedi, la realtà si riceve in ginocchio e con amore “. (Catechismo Maggiore)
Papa San Pio XII: “Non possiamo fare a meno, però, per Nostro dovere di coscienza, di deplorare e riprovare quelle immagini e forme da alcuni recentemente introdotte, che sembrano essere depravazione e deformazione della vera arte, e che talvolta ripugnano apertamente al decoro, alla modestia ed alla pietà cristiana, e offendono miserevolmente il genuino sentimento religioso; esse si devono assolutamente tener lontane e metter fuori dalle nostre chiese come in generale, tutto ciò che non è in armonia con la santità del luogo”. (Mediator Dei)
Il Sinodo di Rouen: "Non si collochi l'Eucaristia nelle mani di nessun laico o laica, ma solo nella loro bocca. Condanniamo la comunione nella mano per porre un limite agli abusi che occorrono a causa di questa pratica e come salvaguardia contro i sacrilegi'“.
Il sesto Concilio Ecumenico di Costantinopoli: Proibì ai fedeli di dare la comunione a se stesso che è ciò che accade quando la particella sacra è posta nelle mani di chi riceve la comunione e decretò una scomunica di una settimana per le persone che lo han fatto alla presenza di un vescovo, un sacerdote o un diacono.
Il Concilio di Trento: “È sempre stata consuetudine della Chiesa di Dio nella comunione sacramentale dei laici, prendere la comunione dalle mani dei sacerdoti e che i sacerdoti celebranti da sè medesimi, usanza che per ragione e giustizia deve essere mantenuta per provenire dalla tradizione apostolica.”
De imitazione Christi: “Quand’anche tu avessi la purezza degli Angeli e la santità di Giovanni Battista, non saresti degno di ricevere questo Sacramento, né di toccarlo con le mani.” (Lib. IV, cap. V : Eccellenza del Sacramento e dignità del Sacerdozio).
San Sisto I: “I Santi Misteri non devono essere manipolati da altri che non sono consacrati al Signore.” (Liber Pontificalis)
Tertulliano: "Vigiliamo scrupolosamente che qualcosa dei calici o del pane possa cadere a terra." (Da Corona, 3 PL 2, 99)
San Ippolito: "Stia attento ciascuno…che qualche frammento non abbia cadere e perdersi, perché è il corpo di Cristo che deve essere mangiato dai fedeli e non si deve disprezzare." (Trad. Ap. 32.)
Papa San Eutichiano: “Nessuno osi consegnare la comunione ad un laico o ad una donna per portarla ad un infermo.” (P.L. V,coll.163-168).
San Efren: "Mangiate questo pane e non calpestate le sue briciole, una particella delle sue briciole può santificare migliaia e migliaia ed è sufficiente per dare vita a tutti quelli che lo mangiano." (Serm. in hebd. s., 4, 4)
San Cirillo: "Sii vigilante affinchè tu non perda niente del corpo del Signore. Se tu lasciassi cadere qualcosa, devi considerarlo come se tu avessi tagliato uno dei membri del tuo proprio corpo. Dimmi, ti prego, se qualcuno ti desse granelli d'oro, tu per caso non li terresti con la massima cautela e diligenza, intento a non perdere niente? Non dovresti tu curare con cautela e vigilanza ancora maggiore, affinchè niente e nemmeno una briciola del corpo del Signore possa cadere a terra, perchè è di gran lunga più prezioso dell'oro o delle gemme?" ( S.Cyrillus Hier., Catech. Myst., 5, 21)
San Basilio: “Il diritto di ricevere la Santa Comunione nella mano è consentito solo in tempi di persecuzione, o come nel caso dei monaci nel deserto, quando erano assenti un diacono o un sacerdote che potesse distribuirle.” (Ep. 93)
San Agustino: “Sarebbe una follia insolente discutere che fare quando tutta la Chiesa universale ha già una pratica stabilita.” (Carta 54,6; a Denaro)
Papa San Leone: “Si riceve nella bocca quello che si crede per la fede” (Patrologia Latina, 54, 1385).
San Francisco di Assisi: “Solo loro (i Sacerdoti) devono amministrarlo, e non altri”. (Carta 2° a tutti i fedeli,35).
Papa San Pio X: “Nell'atto di ricevere la santa Comunione bisogna essere inginocchiati, tenere la testa mediocremente alzata, gli occhi modesti e rivolti alla sacra particola, la bocca sufficientemente aperta e la lingua un poco avanzata sulle labbra”. E rispondendo a chi gli chiedeva il permesso di ricevere la comunione in piedi sulla base del fatto che: gli Israeliti mangiavano in piedi l’agnello pasquale, ha dichiarato: “L'agnello Pasquale era tipo (simbolo, figura o promessa) dell'Eucaristia. Pertanto, i simboli e le promesse si ricevono in piedi, la realtà si riceve in ginocchio e con amore “. (Catechismo Maggiore)
Papa San Pio XII: “Non possiamo fare a meno, però, per Nostro dovere di coscienza, di deplorare e riprovare quelle immagini e forme da alcuni recentemente introdotte, che sembrano essere depravazione e deformazione della vera arte, e che talvolta ripugnano apertamente al decoro, alla modestia ed alla pietà cristiana, e offendono miserevolmente il genuino sentimento religioso; esse si devono assolutamente tener lontane e metter fuori dalle nostre chiese come in generale, tutto ciò che non è in armonia con la santità del luogo”. (Mediator Dei)
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