“L’Eucarestia solo in bocca”: aumentano i vescovi che ripristinano la vecchia prassi
Il primo vescovo ad aver preso tale posizione fu Juan Luis Cipriani, di Lima, nel 2008, seguito da Malcolm Ranjith di Colombo (Sri Lanka) qualche anno dopo. Anche il recentemente scomparso mons. Rogelio Livieres, vescovo di Ciudad de Este (Paraguay), si era decisamente espresso contro la prassi dell’Eucarestia in mano, pur non promulgando un divieto formale. Altri vescovi, come Antonio Carlos Rossi Keller, brasiliano, o Eduardo Maria Taussig, argentino, e il nostro Carlo Caffarra di
Bologna, nel recente passato hanno promulgato provvedimenti parziali nella stessa direzione.
Certe comunità sono più solidamente concordi sulla linea tradizionale: per esempio la Conferenza Episcopale Nigeriana, che ha solo temporaneamente concesso per qualche mese, lo scorso anno, la ricezione in mano come misura precauzionale durante l’epidemia di Ebola, ma ha subito ripristinato la prassi tradizionale ad emergenza conclusa. Un chiaro sostegno a questa “revisione liturgica pratica” è stato Benedetto XVI, a partire dal 2008, con il suo esempio personale e con una raccomandazione per le messe papali a San Pietro, pur se spesso disattesa.
Fabrizio Giudici
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