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Rapporto tra l'Immacolata e l'Eucaristia

Essere immacolata fin dal primo istante del suo concepimento per Maria è senza dubbio un privilegio, poiché nessuna altra creatura gode dell'esenzione dal peccato originale. Tuttavia, questo privilegio è per noi un segno, poiché ogni qual volta Dio interviene nella storia non agisce mai in modo individualistico, riversando su qualcuno le sue grazie senza per questo...
beneficiare altri suoi figli. D'altra parte questo è ben ovvio nell'agire di Dio che è padre di tutti. Quindi anche in questo caso, se abbiamo un privilegio singolare per Maria, dobbiamo immediatamente affermare che questo è per noi un'indicazione molto forte che ci comunica qualcosa di Dio creatore e qualcosa sulla nostra realtà di creature.

L'Immacolata è per noi un segno in quanto ci dice che preservando Maria da ogni contagio con la colpa dei progenitori, Dio continua a sognare l'uomo secondo il modello che si era prefigurato al momento della creazione. Maria è il sogno di Dio per noi. In tal modo, Dio rivela all'uomo qual è la sua vera identità di creatura. Guardare a Maria Immacolata significa scoprire la nostra identità originaria poiché Maria è così come Dio voleva che noi fossimo. Lei è il progetto non deturpato, l'originale incontaminato, il modello assoluto dell'uomo, il prototipo dell'umanità nuova. Se vogliamo scoprire chi siamo noi davanti a Dio, guardiamo a Maria e scopriremo quello che Dio aveva pensato per noi. Ma rendendo Maria realmente immacolata dal peccato, Dio continua il suo sogno sull'umanità, procede nella sua ostinata volontà di bene e di ottimismo verso l'uomo che lo ha dimenticato.
Se Maria è, dunque, il sogno di Dio e l'identità nostra, allora in lei scopriremo pure la nostra vocazione. In un tempo in cui l'uomo ha smarrito il senso della propria esistenza, Maria Immacolata si pone sul nostro cammino non solo indicandoci la via, ma additandoci ciò a cui siamo chiamati, ponendo con la sua stessa esistenza un segno che indica per tutti e per sempre quello a cui dobbiamo aspirare. Maria realizza la meta a cui tutti siamo chiamati: la sua vera e autentica identità. Non più un essere in crisi ma una creatura compiuta, realizzata, perché afferrata dalla santità di Dio e tutta protesa verso di Lui.
L'Immacolata però è anche un segno per Dio e non solo per noi. È un segno per Dio in quanto il sì di Maria che accoglie il dono a lei riservato, indica a Dio che non solo il suo progetto iniziale non era sbagliato, ma che è ancora possibile rivolgersi all'uomo per salvarlo. Nonostante la storia stia schiacciando l'uomo, costui rimane pur sempre disponibile alla salvezza, poiché Maria dice sì a Dio a nome nostro, lo dice per noi, lei che è nostra sorella e lo afferma con noi sotto la croce, quando, rappresentati in Giovanni, stiamo con lei, e l'accogliamo nella nostra casa. Il suo tacere, rimanere fra le braccia di Giovanni, è il suo tacere nel corso dei secoli, il suo preferire rimanere in silenzio, ma pur sempre rimanere nella casa del discepolo amato. Ora lei non si allontana più da noi, rimane con noi. Deve attendere che si compia in noi il sì immacolato della santità.
Anche se gli uomini rifiutano Dio (vedi prologo del vangelo di Giovanni), Maria Lo accoglie. Lei si fa tenda per ospitare Dio. In tal modo, Maria ribalta il pessimismo di una storia votata altrimenti allo sfacelo e alla disperazione. Gli uomini vorrebbero fare a meno di Dio, ma il sì di Maria lo ospita in mezzo a noi e rende così possibile la redenzione del genere umano. Accogliere la sua immacolatezza, il farla propria, li rimanere aperta alla volontà di Dio è il gesto più rivoluzionario che Maria possa compiere, poiché con il suo sì e la sua determinazione a farsi tenda di Dio e per Dio, lei, umile fanciulla di Nazaret, rovescia il destino della storia che rovinosamente l'uomo stava scrivendo con l'inchiostro dell'odio e della disperazione e lo indirizza verso l'aurora dell'amore e della fiducia.
Con Maria immacolata tutto è ancora possibile. Nulla è perso. Tutto si può ancora compiere. E tutto si compirà sotto la croce quando il Figlio suo dirà :"tutto è compiuto". Solo allora l'umanità sarà messa al sicuro dagli sbandamenti della volontà umana. Solo allora la storia, nonostante le illusione di potenza dell'uomo, sarà posta al sicuro dal fallimento certo. Con lei Dio è ancora acanto a noi, con lei Dio rende ancora possibile l'ammaestramento. Con Maria Immacolata, educare è ancora un sogno possibile.
L'Immacolata, oltre ad essere un segno per Dio è anche un segno di Dio. Un segno di Dio in quanto con lei, Dio agisce nel tempo e nella storia in modo inequivocabile, annullando gli effetti perversi del peccato in una sua creatura. Con l'Immacolata noi vediamo Dio che non solo entra nel nostro tempo come se fosse un ospite ma addirittura opera in questo tempo, agisce, interviene a favore di un essere umano liberandolo dalla decadenza più assurda che vi possa essere per un vivente, il peccato e la morte. Questo agire di Dio, che inizia in Maria, si offrirà a tutti noi, mediante l'opera di suo Figlio. Intervenendo in tal modo, Dio dimostra che rimane fedele al patto di alleanza con l'uomo e non rescinde la sua fedeltà, iniziata con la creazione, anzi porta a termine il progetto originario adombrato fin dal primo istante del suo atto creativo. Rendendo Maria immacolata, Dio rimane fedele a se stesso e rimane fedele all'uomo, operando per la salvezza dell'uomo. Con Maria immacolata, Dio continua la sua creazione, rinnovandola secondo il disegno originario. In tal senso, l'Immacolata è il preannuncio della Pasqua, l'inizio di un nuovo inizio, poiché il prosieguo dell'antico inizio.
Entrando in tal modo nella storia, non più mediante la voce dei profeti o per mezzo di segni e prodigi, ma intervenendo direttamente nella radice della persona umana, Dio si mescola con la storia dell'uomo, si fa Lui pure storia. Iniziando in tal modo quel suo "compromettersi" con la storia umana che vedrà nell'Incarnazione del Figlio il compimento di questo suo immedesimarsi nella parte dell'uomo, di questo suo scendere nella nostra carne per salvare la nostra umanità dall'interno della nostra condizione creaturale. Ma per poter discendere entro la nostra realtà storica e mortale deve preparare la dimora della sua presenza. Il suo "preparare" è inizio dell'Incarnazione del Figlio, è un farsi storia per portare la nostra storia al di là della storia.
Preparando la madre, Dio allestisce la storia di suo Figlio. L'agire di Dio in Maria, è il compiersi della sua parte nell'atto dell'Incarnazione del Figlio. In un certo qual senso potremmo dire che ad incarnarsi è il Figlio ma che rendendo Maria immacolata dal peccato originale, il Padre compie tutto quello che deve compiere per il Figlio. Con l'Immacolata, abbiamo l' "incarnazione" del Padre, in quanto è Lui in prima persona che agisce in vista dei meriti del Figlio suo, meriti che acquisterà sulla croce. Questo agire del Padre in una creatura, questo suo farsi storia umana, questo suo abbassarsi verso di noi viene compiuto nello Spirito Santo, poiché è sempre Lui, lo Spirito, che unisce la realtà divina a quella umana e comunica sostanzialmente la presenza di Dio nella creazione.
In questo modo comprendiamo perché nel momento in cui l'angelo chiede a Maria di divenire la Madre del Salvatore, sarà lo Spirito che scenderà su lei. Scenderà poiché è già disceso. Scenderà nell'attimo in cui Maria concepisce, in quanto è già disceso nell'istante in cui Maria è stata concepita.
Nello Spirito, il Padre ha agito. Per mezzo dello Spirito attuerà l'Incarnazione del Figlio suo, ma è attraverso lo Spirito che il Padre prepara e allestisce la tenda, Maria, per lo sposo, il Verbo, quando scenderà nella natura umana. Dio ha reso Maria immacolata da ogni colpa in vista dei meriti che il Gesù avrebbe acquisito sulla croce. Questo intervenire di Dio nel tempo, questo suo anticipare ciò che sarebbe accaduto in seguito, è per Lui quanto di più naturale vi possa essere, in quanto Lui non è soggetto alle leggi del tempo da Lui create. Per questo può entrare e uscire nella storia per riportare la storia al suo indirizzo definitivo, nonostante le ribellioni dell'uomo. Dio intervenendo non modifica i fenomeni storici e umani, ma dirige la finalità degli eventi incidendo con l'inchiostro dell'essere ciò che l'uomo può solo abbozzare con la matita del desiderio.
In tal modo, Dio ha potuto inscrivere in Maria la pienezza della santità umana, ben sapendo che il Cristo avrebbe riscattato tutti gli uomini sol sangue suo sparso per noi sulla croce. Nell'Eucaristia notiamo lo stesso agire di Dio: ripresenta nel tempo l'unico evento della croce. Ciò che è accaduto una sola volta viene ripresentato all'uomo di tutti i tempi e di ogni latitudine affinché a tutti, senza nessuno escludere, sia data la possibilità di unirsi all'amore del Cristo crocifisso. In questo modo, ciò che Dio ha operato in Maria illumina la nostra comprensione dell'Eucaristia e come in Maria, Dio aveva reso possibile la vittoria sul peccato così nell'Eucaristia offre a noi la certezza di questa vittoria. Nell'Eucaristia, unendoci a Cristo crocifisso e risorto lasciamo che la nostra umanità sia totalmente assunta dal Verbo divino e con Lui sia proiettata nell'eternità. Nutrendoci del Risorto già realizziamo la nostra vittoria sulla morte, e viviamo solo più nell'attesa della beata speranza.


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