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riproponiamo la testimonianza di Mons.Giulio Giacometti

Un testimone…santo
Si dice che agli eventi di Manduria credano solo falsi o cattivi sacerdoti.
Il giorno 16 gennaio 2011 si è spento dopo grandi sofferenze il nostro caro Mons. Giulio Giacometti, noto nella città di Milano, per la notevole un’opera presso i giovani. Il Signore gli aveva fatto dono del discernimento vocazionale...
che sapientemente Don Giulio usò per portare al sacerdozio molti giovani. il centesimo è monaco a Chiaravalle Fu seguito da un altro sacerdote, anch’egli molto noto in città, don Piero Sessa, che ci lasciò alcuni anni fa. Iniziò la sua missione presso il Collegio S. Carlo per terminarla nella chiesa di S. Nazaro e Celso, nel centro storico della città, come parroco per 33 anni e poi come coadiutore. Era sempre in confessionale, dove si alternava un continuo via vai di giovani che aspettavano il loro turno; a mezzogiorno poi la celebrazione della Santa Messa sempre superaffollata, preceduta da canti gregoriani fatti dagli stessi giovani, che frequentavano la vicina Università.
Lo incontrai l’aprile scorso, perché mi aveva fatto chiamare da un comune amico, per rilasciarmi una sua testimonianza ed il suo personale pensiero sui fatti di Manduria.
Io lo avevo conosciuto già negli incontri del Movimento Sacerdotale mariano, che si svolgevano ogni 1° sabato del mese nella sua chiesa, e in altre due occasioni, in cui aveva voluto conoscere l’Ordine religioso di Garabandal perchè e noto essere uomo aperto alle rivelazioni con approfondimenti dei molteplici caratteri di discernimento.
“Cara signora, ma lei pensa che la Debora venga solo da lei!”.

Quelle sofferenze che non capiamo!


Un filo rosso di sofferenze, incomprensioni, perdita della tranquillità, solitudine e spesso morte precoce, unitamente ad una struggente nostalgia di Cielo, ha legato le figure dei veggenti delle Apparizioni Mariane dei secoli XIX e XX sia accolte che non; figure semplici, sincere, innocenti, quasi sempre bambini e adolescenti o giovani
incapaci di fingere, a cui la Santa Vergine volle affidare dei messaggi all’umanità, chiedendo soprattutto penitenza e conversione dai peccati.
La loro giovane esistenza cambiò la vita della gente che li ascoltò : infinita gratitudine a queste anime santificate dal martirio provocato per la demenza o la superbia umana. Grazie cara Debora di esistere ti assicuro una Santa Messa per ogni giorno della tua vita.Giò

Da Don Giulio Giacometti passato a nuova vita il 16/01/2011
Amate la Madonna e chi la fa amare!
Salutami tanto anche Debora che non ho conosciuto di persona, ma che ho apprezzato e creduto nella sua Missione e nelle Apparizioni che lì avvengono.Sicuramente non adesso ,ma un giorno “sarà Riconosciuta” e tutto rifiorirà; Capite: allargherete proprio l'Insegnamento, e porterete i Sacramentali che qui la Mamma Celeste porta in continuazione.
Grazie Debora,non sentirti mai sola Io sarò un tuo intercessore! Un grosso abbraccio e la mia sacerdotale benedizione il TUO DON GIULIO... ma prima di morire leggiamo cosa scrive a Mons.Renè Laurentin..

In questa sezione offriamo una sinossi della Passione - specialmente della flagellazione del Signore - vista da persone mistiche.

Don Giulio Giacometti ha conosciuto Debora e ricorderete della sua testimonianza messa per iscritto  ed i1 suo pensiero inviato a lei prima di morire. Lui ha stimato molto questa giovane donna del nostro tempo che a suo parere - sia stata studiata male anzi non studiata affatto nella bellezza dei suoi carismi-  e "abbia ancora da offrire pagine di incredibile freschezza nella rivelazione che le è stata fatta". Lui diceva sempre che "è impossibile  la provenienza umana negli scritti e ancor più negli eventi che la accompagnano in particolare i segni dell'olio profumato e purissimo d'oliva come annuncio di tempi veramente nuovi". "Non si può uccidere così un talento spirituale come il suo" -amava ripetere ai suoi vicini che non facevano mancare le loro opposizioni personali a seguito delle pressioni curiali di molti ordinari locali.
di Don G. Giacometti       Alcune mistiche si limitano a descrivere i dolori della Passione del Signore, condividendoli con una sofferenza interiore. Altre sono chiamate ad una patecipazione più intensa, con fenomeni anche visibili come i segni della flagellazione, della coronazione di spine, delle stimmate (S. Veronica Giuliani, Caterina Emmerick, Teresa Neumann, Gemma Galgani, Padre Pio, Alexandrina da Costa).