Vivere l’Eucaristia con Maria
Agli inizi del terzo millennio Giovanni Paolo II ha proclamato un
anno mariano, l’anno del Rosario (2002-2003). E subito dopo ha indetto
un anno eucaristico (2004-2005). La sequenza cronologica ricorda
un’antica e sempre valida tradizione che si condensa in questa frase:
per Mariam ad Iesum.
Attraverso Maria arriviamo a Gesù. La spiritualità cristiana ha per
sua natura una chiara impronta mariana, come ricordava Paolo VI: “Se
vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo
riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la
Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui ci conduce” (24
aprile 1970).
Se dunque vogliamo alimentare il nostro amore per l’Eucaristia, e se
vogliamo vivere in pienezza la celebrazione, dobbiamo passare attraverso
Maria. Permettetemi perciò di darvi alcuni suggerimenti, semplici e
concreti.
La
preghiera del Rosario, che in tante chiese
precede la celebrazione eucaristica, non è solo un gesto devozionale
(comunque gradito a Dio) ma ha un autentico valore teologico. È sempre
bene, anzi è doveroso, prepararsi alla celebrazione invocando la
Vergine, anche solo attraverso una semplice ma convinta
Ave Maria. La
preghiera dell’Angelus prima
della Messa, anche in quella serale, è molto adatta perché ricorda il
legame tra l’incarnazione del Verbo e la celebrazione eucaristica. La
Messa, infatti, è il visibile prolungamento di quell’unico mistero che
l’evangelista presenta con queste