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Della setta di Maometto

Storia delle eresie” di Sant’Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa, Cap. VII – Eresie del secolo VII, ART. I. “Della setta di Maometto”. “Nascita di Maometto e principj della sua falsa religione”. “Del suo Alcorano pieno di bestemmie e d’inezie”.
In questo secolo settimo uscì l’empia setta Maomettana. L’istoria di Maometto già mi trovo di averla scritta nella mia opera della Verità della Fede; ma non voglio qui tralasciare di darne un breve saggio. Maometto fondatore di questa setta micidiale, che ha infettata la maggior parte del mondo cristiano, nacque nell’Arabia all’anno 568, secondo il Fleury, da famiglia illustre.
Morto il padre, fu applicato da un suo zio alla mercatura. Essendo poi in età di 28 anni, fu preso prima per fattore e poi per marito da una vedova nobile e ricca, chiamata Kadia. Fu educato nell’idolatria; ma avanzato nell’età deliberò di mutar religione, e di farla mutare a tutti gli arabi, ch’erano idolatri, con propagare, come dicea, la religione antica di Adamo, di Abramo, di Noè e de’ profeti, fra’ quali annoverava anche Gesù Cristo.
Finse per molto tempo di aver colloqui familiari coll’arcangelo s. Gabriele nella grotta d’Hira, situata poco distante dalla Mecca, ov’egli spesso si ritirava. Nell’anno poi 608, essendo

Sulla comunione nelle mani si deve sapere che


Questo abuso illegittimo si è così ben radicato come una tradizione locale, che anche Papa Giovanni Paolo II non ebbe successo a denunciare, nonostante un suo tentativo per frenare labuso.Nella sua Lettera Dominae Cenaedel 24 febbraio 1980, il Pontefice polacco riaffermò gli insegnamenti della Chiesa secondo cui toccare le Sacre Specie e amministrarle con le proprie mani è un privilegio dei consacrati. Ma, per un qualsivoglia motivo, questo documento di 28 anni fa non conteneva nessuna minaccia di sanzioni contro laici, sacerdoti o Vescovi che avessero ignorato la difesa delluso della Comunione sulla lingua come voleva il Papa. Una legge senza una pena non è una legge, bensì un suggerimento.Cosicché, il documento di Giovanni Paolo II fu accolto da diversi membri del clero dei Paesi dellOccidente come un suggerimento non apprezzato e purtroppo trascurato.
PAPA PAOLO VI
É dunque evidente che nessun prete può essere legittimamente forzato ad amministrare la Comunione sulla mano; dobbiamo pregare affinché il maggior numero di sacerdoti abbia il coraggio di salvaguardare la riverenza dovuta a questo Sacramento e non venga intrappolato in una falsa ubbidienza che fa sì che essi collaborino alla perdita di sacralità di Cristo nellEucarestia.I preti devono trovare il coraggio di combattere questa nuova pratica che fa parte dellocculta strategia di protestantizzazione del Cattolicesimo, ricordando che Papa Paolo VI, giustamente, predisse che la Comunione sulla mano avrebbe portato allirriverenza e alla profanazione dellEucarestia e ad una graduale erosione della dottrina ortodossa.Papa Giovanni Paolo II: "Toccare la Sacra Specie, la sua distribuzione con le proprie mani, e un privilegio degli Ordinati". (Carta Domenicae Cenae)
LA STORIA DELLA COMUNIONE SULLA MANO
Cronistoria di un abuso liturgico filo-protestante: ecco come il nuovo modo della Comunione nelle mani si fece largo nella Chiesa .Don Marcello Stanzione
-Padre Pellegrino Ernetti descrive nel suo libro "La Catechesi di satana" ciò che piace a lucifero, come si sa da alcuni esorcismi: "la particola alla mano, così posso calpestare il vostro Dio, quel Dio che io ho ucciso, e posso celebrare le mie messe (le messe nere) con i miei sacerdoti che ho strappato a Lui.
PAPA FRANCESCO,NIENTE COMUNIONE NELLE MANI.
Papa francesco non smette mai di meravigliarci.Nelle messe celebrate dal Santo Padre,a partire dalla Messa della notte di Natale 2010,non solo lui,ma tutti i sacerdoti che lo aiutano a distribuire ai fedeli la comunione,non porranno più l'Ostia Santa sul palmo della mano,ma direttamente sulla lingua.Nel video é ben evidente il diniego quando i fedeli porgono le mani per ricevere i Sacramento.
Nella Santa Messa con Papa Francesco. Possiamo notare che nel momento della distribuzione dellEucarestia in diverse Celebrazioni i fedeli sono invitati a ricevere lOstia consacrata direttamente sulla lingua e non in mano, per evitare appunto indifferenze, sacrilegi e profanazioni contro il Santissimo Sacramento.
PAPA BENEDETTO XVI
Nel mese di giugno del 2008 il Papa Benedetto XVI si è recato in visita in Puglia (presenza papale dopo più di mille anni), precisamente a Brindisi e a S. Maria di Leuca, nella parte più estrema del "tallone" dItalia. Proprio in questa occasione Sua Santità ha stupito tutti formulando lesplicita richiesta della balaustra nelle chiese da lui visitate, distribuendo così la S. Comunione direttamente in bocca e in ginocchio, un invito esplicito a ricevere la Persona di Gesù con la dovuta riverenza.
PADRE GABRIELE AMORTH
Per chi non lo sa, ricevere la comunione nella mano, è uno dei più grandi sacrilegi commessi oggi come oggi contro il corpo di nostro Signore Gesù Cristo. Senza dubbio è anche peccato. Molti si domanderanno: ma perché alcuni sacerdoti la consegnano così? Perché fu permesso per mezzo di un indulto, durante il papato di Paolo VI. Quasi nessuno sa che è stata introdotta sotto inganno al Papa Paolo VI, che non ebbe altra scelta che consentirla con la più grande tristezza e dispiacere, sotto indulto, e non potendo detenere la proliferazione di questa sacrilega pratica in quasi tutto il mondo. E' stata una cospirazione dietro la quale si specula che siano stati coinvolti alcuni membri della Chiesa, in particolare i vescovi, i massoni europei, i protestanti e i terribili nemici della fede e della Chiesa cattolica...
SAN TOMMASO
San Tommaso d'Aquino, la figura massima teologica della Chiesa,si basa tutta la dottrina con fondamenti, nella Summa Teologica - Parte III - Domanda 82, parlando della distribuzione dell'Eucaristia, dice:
"La distribuzione del corpo del Signore appartiene al sacerdote per tre ragioni. Primo, perché, come si è detto, egli consacra in persona di Cristo. Ora, Cristo, come consacrò da sé il proprio corpo, così da sé lo distribuì agli altri. Quindi come al sacerdote appartiene la consacrazione del corpo di Cristo, così appartiene a lui distribuirlo.
Secondo, perché il sacerdote è costituito intermediario tra Dio e il popolo (Heb 5,1). Perciò come spetta a lui offrire a Dio i doni del popolo, così tocca a lui dare al popolo i doni santi di Dio.
Terzo, perché per rispetto verso questo sacramento esso non viene toccato da nessuna cosa che non sia consacrata: e quindi sono consacrati il corporale, il calice e così pure le mani del sacerdote per poter toccare questo sacramento. A nessun altro quindi è permesso toccarlo fuori di un caso di necessità: se, p. es., stesse per cadere a terra, o in altre contingenze simili."
Santo Tomas rende chiaro in questi paragrafi, che le mani dei battezzati non possono toccare l'Eucaristia, perché è un privilegio dato solo ai sacerdoti.

L'Angelo che apparve a Fatima

Il Santissimo Sacramento è la chiave della terza apparizione dell'Angelo, che apparve di nuovo ai ragazzini quando stavano fuori a prendersi cura delle loro pecore. Nonostante ciò, trovarono il tempo per recitare il rosario e l'orazione dell'Angelo. Cosa l'Angelo doveva ancora annunciare? Aveva già insegnato loro come pregare e come dovevano esprimere il loro amore per mezzo del sacrificio. Ed essi erano estremamente generosi nella preghiera e nel sacrificio. Però chi può superare Dio in generosità? Tutto ciò che Lui ci dà e ci toglie in questa vita è relazionato con quel dono perfetto alla sua propria Persona, che pregustiamo innanzitutto nel Santissimo Sacramento. Quando l'Angelo appare in "Loca de Cabeço", "reggeva un calice fra le sue mani, con sopra un'Ostia, dalla quale fuoriuscivano gocce di sangue che cadevano nel calice". L'Angelo lascia fluttuare nell'aria il calice e l'Ostia e si prostra a terra con i ragazzi, recitando tre volte la seguente preghiera: "Santissima Trinità, Padre, Figlio e ...
... Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, i sacrilegi e l'indifferenza con la quale Lui stesso è offeso. Per i meriti infiniti del suo Santissimo Cuore e per intercessione dell'Immacolato Cuore di Maria, vi chiediamo la conversione dei poveri peccatori".
In seguito l'Angelo si alza, prende l'Ostia e la dà a Lucia, mentre a Giacinta e Francesco fa bere il contenuto del calice. Facendo questo dice: "Ricevete il Corpo e bevete il Sangue di Gesù Cristo, che tanto orribilmente è offeso da ingrati