Translate

Vedere la Madonna non è un reato !

>Nota del Team "Ieri si scriveva  quanto è di seguito riportato ma pare evidente che non pochi oggi dopo dieci anni  lavorano per riaccendere i fuochi della calunnia"...

Vedere la Madonna non è reato! Con questa frase espressa dal giudice pare finita una delle stazioni della Via Crucis che Debora ha affrontato con grande virtù. Consideriamo che stiamo parlando di una umana creatura che, oltre ad essere chiamata a parlare di Cielo, deve pur assaporare l’amaro sapore della terra con le sue contraddizioni. Ricordando alcune tragiche pagine della vita di uomini raggiunti da avvisi di garanzia in circostanze varie, tornano in mente nomi come quello di Enzo Tortora o di Vincenzo Muccioli, per esempio, constatando, purtroppo, come in tali casi più che ottemperare alla giustizia “si sia servita più facilmente dell’ingiustizia”.
L’articolo che sottoposto alla vostra attenzione in maniera particolare è quello datato 26/01/2003, edito dal Corriere del Giorno, giornale che transita nel territorio di Puglia e Lucania.
Leggiamo fra le righe: Il lavoro non è stato dei più semplici, anche perché sembra che nessuno abbia denunciato la Marasco o si sia lamentato di qualcosa. Quello che doveva essere spazzato era un dubbio”.
Amici cari, non è per fare polemica – e ciò lo dimostra come siamo stati sempre attenti e silenziosi dinanzi all’avvicendarsi di infamanti accuse – ma qui occorre far luce, chiarezza per dissipare le tenebre dal momento che, oltre ad essere in gioco un dubbio, ci è in discussione il valore dell’esistenza di Debora. Dopo l’ennesima drammatica esperienza, adesso ci chiediamo: “ma quali sono i diritti dell’indagato fino al momento in cui la magistratura non accerti la sua piena colpevolezza?”. Sappiamo infatti che, oltre a santoni, maghi e maghelli, le pagine dei rotocalchi divulgano anche il bene operato da un Papa, quello odierno, definito dai laici “il grido dei poveri”, come anche la benevola azione di religiosi sparsi nel mondo al servizio di Santa Madre Chiesa, molti dei quali rischiano quotidianamente la vita, e il fedele lavoro di tanti magistrati, colpiti mortalmente nello svolgimento ottimale del loro servizio.“Sostenere di avere contatti con la divinità o raccontare ad altri di vedere la Madonna non è reato”, scrive il giornalista che apre la notizia. Questo non era risaputo da sempre? Come mai lo si scrive adesso e non all’inizio delle indagini, quando si è data notizia? Forse vi era fretta di pubblicare con titoloni faziosi, e caratteri cubitali, quelle inesistenti gravi prove a danno di Debora e propinate come se fossero già accertate?.Come dimesso è il tono attuale con cui si comunica la svolta delle indagini, quasi a voler fare passare un maniera meno clamorosa l’inconsistenza dei reati ascritti “in illo tempore”!
Circonvenzione d’incapace e abuso della credulità popolare sono le pesanti accuse mossele contro. Santona, manager, ladra, profanatrice, istigatrice, plagiatrice, imbrogliona, fattucchiera, strega, stregona, turlupinatrice, menzognera, sono solo alcuni dei “gloriosi titoli” con cui Debora è stata insignita attraverso una campagna denigratoria, messa in atto per colpire la sua immagine e per indurre le nostre famiglie a prendere le dovute distanze dalla sua persona.
Ci piacerebbe interrogare le persone, una ad una, per conoscere la loro opinione in merito, ma ci basta la risposta di qualche avvocato, o degli addetti ai lavori, per capire che rimane da fare solo un segno di croce e offrire a Dio il passato (o forse anche il futuro?)della ragazza, come un olocausto.
Chi potrà mai più restituire la spensieratezza, o gli affetti denigrati e affievoliti alla giovane creatura? Quelle macchie nere come il petrolio che si spande e devasta tutto, potranno mai essere cancellate nella sua vita?
“Quello che doveva essere spazzato è un dubbio” leggiamo fra le dolenti note, “un dubbio che alla fine dell’attività istruttoria ha perso qualsiasi consistenza”. Benedetto sacrosanto diritto del dubbio … e il resto?
Si vuole così spazzare via un iter che spesso ha rasentato l’assurdo: gli indicibili disagi di chi si è visto sequestrare quel poco che serviva per comprare il pane, o pagare la bolletta della luce, o sostenere la spesa della stessa difesa: quattro spiccioli faticosamente riuniti, ma secondo il dire da parte di alcuni anonimi “ingenti somme sottratte all’ingenuità della gente”. E tutto questo senza tener conto ancora di altri danni prodotti, dal momento che, nella fattispecie del problema, siamo di fronte ad una accusata “speciale” ritenuta in modo singolare “veggente di Manduria”.Il nostro pensiero malinconicamente vola pure a quello perquisizioni sempre terminate con un: “ci scusi, ma dovevamo fare il nostro dovere”.
Quanto piange il cuore per tutti quei casi in cui l’umanità delle persone è debole e ancor più senza fiducia in Dio Altissimo! Quanto siamo tutti responsabili o per maldicenza o fosse anche per quei dubbi inoculati per tormentare e sciare i “ricercatori dell’impossibile o dell’inspiegabile!”.
Ma oggi Gesù come si sarebbe comportato davanti ai ricercatori delle verità? Con quali mezzi odierni Egli agirebbe? E con quali misure peserebbe il cattivo operato dei farisei del momento? Quesiti questi che dovrebbero lasciare perplessi tanto gli uomini di Chiesa, quanto i difensori strenui del civile e democratico Stato!“Non ci può essere pace senza giustizia” dice il Papa, e cominciando dalle più piccole cose, si potrebbe costruirla senza tante difficoltà. Il nostro diritto ad avere dubbi sugli altri deve sempre confrontarsi col bene altrui, poiché ci potremmo facilmente sbagliare, danneggiando due volte di più ciò che si voleva chiarire.
La Vergine Santissima stenda il Suo Manto su coloro che la amano e le restano fedeli nelle lotte, nelle prove più esasperate. A Lei continuiamo a rivolgerci fidenti, sicuri che sarà l’unica a consolare il cuore di quella giovane “Figlia d’Italia” che ha commesso il grande reato di vederLa e testimoniarLa. Si metta la parola fine ad una tortura psichica e morale, perdurante da dieni anni e che non ha conosciuto tregua alcuna.Raccontiamolo ai ragazzi, asciughiamo le lacrime di quelli che hanno visto ferita l’amica e coperta di fango la volontaria consigliera dal gratuito aiuto, alla quale ricorrevano in tutte le ore della giornata!
Sì! Raccontiamolo: seguire Gesù in fondo è una cosa meravigliosa, anche se ha il sapore della cruenta sofferenza e non si scoraggino i giovani a lottare per un mondo che rispetti i valori cristiani.
O voi che ora siete già viventi dello spirito, precursori del Cristo nella sua seconda venuta, antitesi dei precursori dell’Anticristo che operano in suo nome l’opera preparatoria delladesolazione, preparatemi le vie col vostro olocausto. I precursori del figlio di Satana hanno veste di dignità umana; i precursori del Figlio di Dio hanno la stessa corona del loro Re, e loro trono e cattedra sono 2 la croce e il dolore. Ma come sempre, e come specialmente nell’ora in cui il Dolore dovette vincere il Peccato, è sempre il dolore quello che salva, è sempre il sacrificio quello che redime. Ed ora il mondo, per essere redento, ha bisogno non tanto di esser coperto di spighe quanto di anime eroiche, di vittime di carità.»(Gesù a Maria Valtorta Quaderni del '43)