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Padre G.Civerra sconfessa il CICAP di P.Angela


Padre Giuseppe Civerra(Dehoniano del Sacro Cuore)

Avevo sentito parlare in televisione del CICAP di Pavia, del dottor Garlaschelli, a proposito del fatto prodigioso del sangue di S. Gennaro, che si conserva nella cattedrale di Napoli. Questo uomo di scienza non credeva al “miracolo”, perché aveva scoperto “una miscela” che si raggrumava e si scioglieva e quindi il miracolo di S. Gennaro si poteva spiegare…secondo lui!? Non mancò la risposta di medici e scienziati, che dissero “come un tale miracolo, che avveniva da secoli e che oltretutto alcune volte “non si era verificato”, poteva essere screditato dal CICAP!”
Fui tentato di mettere alla prova la loro "scienza" sottoponendo loro i fatti miracolosi di Manduria, precisamente la trasudazione di olio da semplici rametti d’ulivo.
Mi misi in contatto con il dott. Giorgio Gagliardi il quale approntò una bottiglietta con foglie d’olivo sigillata con ceralacca, e chiusa in un secondo barattolo di vetro con tappo di metallo, anch’esso sigillato. Un simile insieme è stato mandato in Puglia, un altro identico trattenuto presso la sua abitazione. A Manduria nella bottiglietta posta vicino alla Madonna è comparso dell’olio, in quella tenuta nel suo studio non è avvenuto nulla. A questo punto Gagliardi ha chiesto al CICAP un aiuto per approntare dei contenitori,  per renderli incolumini da manomissioni.
Il CICAP ha quindi preparato otto fiale di vetro, di circa 2 cm. di diametro e 10 di lunghezza, ognuna contenente una fogliolina di olivo ben sigillate.
Quando le ho ricevute, consapevole della loro incredulità le ho chiuse in una plastica trasparente, facendone un fascio e con due alette sotto e sopra le misi in un contenitore di vetro. Quattordici persone hanno firmato questa mia operazione e tale dichiarazione è stata messa dentro il barattolo di vetro. Fatto questo ho chiuso il barattolo, girandovi attorno al coperchio tre o quattro volte un nastro di scotch trasparente. Quindi ho girato in senso longitudinale un nastro con nodi e ceralacca. Inoltre per maggior sicurezza, in vista dei viaggi che doveva fare questo contenitore, lo posi in un sacchetto trasparente chiuso al collo con spago e ceralacca.
Eccoci al fatto! Dunque il vasetto di vetro con le 8 fiale dentro, è “dentro” l’armadietto della Madonna nella casa della mamma di Debora di cui io conservo le chiavi. La mamma e il figliolo la osservano tutti i giorni assieme ad altre persone, che frequentano la casa per tutte le vere lacrimazioni di olio particolarissimo(per via della mancata contaminazione e purezza dello stesso) avvenute e documentate, filmate, fotografate e asportate! L’8 dicembre 1995, festa dell’Immacolata, molte persone sono in casa di Via dei Mille, per salutare Debora, che parte per l’America. Tutti vedono il contenitore: non è accaduto nulla.
Debora parte con Don M.
Debora non c’è, dunque non ha visto la mia preparazione di Andria; né ha conosciuto i testimoni, ai quali feci osservare attentamente l’involucro, tra cui il mio Superiore, P. Carapellese Antonio. L’evento, il miracolo, il prodigio, il fatto, chiamatelo come volete, avvenne tra la notte dell’8-9 dicembre 1995.
Coincidenza provvidenziale volle che mi trovassi con dei devoti a Pulsano (TA) per un pellegrinaggio. A questo punto mi hanno raggiunto due frequentatori della casa di Debora mettendomi al corrente dell'accaduto. Con questi amici, lasciando per un po le mie pecorelle, ho raggiunto la casa di Via dei Mille, dove trovai la mamma di Debora tutta commossa per quello che era accaduto nell’involucro delle fiale: in una o due ben visibile l’olio. Guardando da sotto si contavano 7 fiale, mancava l’8° nel centro.
Presi in mano l’involucro: tutti i sigilli erano intatti.
Come può dire il prof. Garlaschelli che è stato aperto, richiuso e sigillato? Manomesso? 
Ritornai subito al gruppo di Pulsano e così ad Andria.L’11 dicembre 1995 ritornai a Manduria a ritirare l’involucro, lo portai ad Andria, lo feci rivedere a coloro che avevano firmato tutta la mia preparazione. Telefonai dell’evento al dott. Giorgio Gagliardi, il quale mi disse di aspettare la chiamata del CICAP di Pavia. Era inverno. Ero contento e tranquillo. Misi l’involucro in un contenitore in attesa della chiamata. L’appuntamento era per il 13 febbraio 1995. Partii due giorni prima. Fui ospite del dott. Gagliardi, anche lui tutto contento del doppio evento. 
Mi spiego: il 20 settembre 1995 io ero ospite ad Asso (Como) del dott. Gagliardi al quale feci vedere e ne parlai a lungo di altri vasetti sigillati da me ad Andria con una fogliolina di ulivo che si riempivano davanti ai miei occhi nella stanza degli ospiti del Santuario, dove venne alcuni giorni Debora per ritirarsi nella settimana santa. Fu proprio il 20 settembre 1995 che il dott. Gagliardi ed io preparammo due vasetti di vetro uno dentro l’altro (quello dentro con la fogliolina d’ulivo). Non avevamo altro che spago e nastro trasparente di scotch, con cui sigillammo il vasetto esterno e sulla carta bianca messa sul coperchio mettemmo le nostre firme e la data. Allora ecco perché ho detto “del doppio evento”, perché fu proprio questo primo esperimento del dott. Gagliardi a chiedere l’intervento del CICAP per non lasciare nessun dubbio di manipolazione. Quando telefonai al dott. Gagliardi per informarlo che il vasetto piccolo posto all'interno dell'altro grande si era riempito d’olio una volta posto accanto alla statua della Madonna in casa di Debora, allora si rivolse al CICAP.Il dott. Gagliardi allora non sembrava ditubante come oggi professa in giro ma al contrario, entusiasta approntò il tutto con Pavia.
Questo fatto non fu preso in considerazione dal dott. Garlaschelli del Cicap, come è detto nella relazione. Per fortuna non basta dire il contrario ma bisogna provarlo e io sfiderei chiunque a fare esaminare la firma del dott. Giorgio e la mia se da quel 20 settembre 1995 l’involucro sia stato manomesso con: l'aprirlo, togienre il piccolo dal grande, riempirlo di l’olio, richiuderlo,riporlo nuovamente alla rovescia in quello più grande;ciò nella totale integrità dei sigilli,della carta, del nastro e delle firme annesse.
Sicché eccoci nell’università di Pavia il 13 febbraio 1996. Il seguito è nella relazione del dottor Garlaschelli. A lui non interessava la testimonianza che “l’evento”o il“fatto” era avvenuto dentro il contenitore di vetro perchè unicamente da me preparato.
Ecco quanto è scritto nella relazione:
“Delle otto fiale consegnate una (la n. 3) manca. Quattro fiale (n. 4, 1, 2 e 7) non contengono olio. La n. 4 ha la punta spezzata con formazione di una apertura; le altre tre sono integre. Tre fiale (n. 6, 8, 10) contengono olio ma il confronto con le loro fotografie precedenti mostra vistose deformazioni del vetro, che è stato fuso e risigillato.”
Padre Civerra prosegue-alle parole del prof. Garlaschelli che le fiale fossero state fuse e risigillate io esultai.Se così era andata come mai non v'era traccia di bruciatura della plastica trasparente che teneva unite le fiale?
In una di queste fiale la foglia è del tutto carbonizzata, e tutte recano tracce di sostanza carboniosa all’interno. La n. 4 presenta una crepa alla punta . Il CICAP ha ritenuto evidente che i sigilli delle fiale sono stati manomessi e che non si può quindi ipotizzare alcuna comparsa miracolosa di liquido all’interno delle stesse. Vi è stato al contrario un evidente e maldestro tentativo di inganno, che dovrebbe gettare una luce di sospetto su tutto il complesso di fenomeni più o meno soprannaturali che avverrebbero a Manduria.”
P. Civerra concude- avrei potuto immaginare il sospetto e quindi la possibilità di un ripetersi del medesimo esperimento, ma l’accusa di tentativo di inganno è grave, gravissima-La prudenza è d'obbligo per chi deve procedere nella scoperta delle cose come la vera scienza fa da secoli.
Ecco la conclusione di un comitato che si vuol far passare per nazionale, l'ennesima campagna contro l'approfondimento
Attaccare le persone come Debora in un rapporto delicato con la chiesa e la società del suo ambiente ha notevole peso e responsabilità nei confronti di Dio e della storia ai quali non tardi si dovrà rispondere. Aggiungo poi che le lacrimazioni costituiscono un dato oggettivo perchè viste,toccate, controllate,filmate, fotografate; Non siamo dei creduloni, soprattutto noi preti!Sulle estasi manca ancora un corposo dossier di studio volutamente non pubblicato che sarà messo a disposizione di personale conpetente.
Poiché la visione di Debora parla di una grande fiamma che avvolge le fiale, è logico che esse siano in quello stato. Però i sigilli al mio barattolo sono intatti, quindi questa è per me una conferma ed una vittoria: “Oculos habent et non videbunt”.
P. Civerra prosegue- grazie a Dio, gli occhi hanno visto molto bene ed erano non solo due ma più di trenta o quaranta (quando sono stati controllati i sigilli prima e dopo)
Sapevamo con quale Comitato dovevamo cimentarci ma non fino a questo punto
E’ stato sincero nel dire che per me è stata ancora più grande la vittoria, perché lui ha parlato di fusione e le fusioni avvengono con il fuoco e il fuoco avrebbe dovuto bruciare, accartocciare la plastica trasparente che teneva legate le fiale. Rimane il mistero anche per me della 8ª fiala che è sparita! Aspettiamo con pazienza. Nella Rrvelazione di Debora a questo proposito il Signore aveva detto: “Il Fuoco dello Spirito brucia nelle boccette. Queste come se si aprissero alla fiamma, venivano ricolmate di gocce limpide come brillanti”.
Il CICAP allo stato dei fatti non può parlare di “smascheramenti” di “inganni” di “ciarlatanerie”; gli approfondimenti mostrerebbero ben differenti risultati.
Se si cercava un capro espiatorio a tutti i costi potevano scegliere me perchè Debora è tirata in ballo per fini ben prevedibili comodi per qualcuno.Chi giudica l'intera vicenda di Manduria attraverso l'occhio distorto di chi non indaga a fondo compie un grande torto alla verità stessa delle cose.
                                                                                              Vi benedico di cuore Padre Giuseppe Civerra
Quanti vorranno contattarmi possono trovarmi al seguente
indirizzo e-mail dehon.albania@yahoo.it