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Ci scrivono ... e noi pubblichiamo

Carissimi,grazie al Sig. Cosimo (qui, in 'Cc'), sono venuto a conoscenza che negli ultimi tempi è nato un movimento spontaneo che intende riproporre a Papa Francesco la supplica (qui allegata, in copia) inoltrata nel luglio 2012 all'allora Pontefice Benedetto XVI.
Nella speranza che questo nuovo intervento sia da tutti gradito, propongo che questa importantissima iniziativa sia da Voi portata a conoscenza dei fedeli della Vergine dell'Eucaristia, in Italia e all'estero, affinché  centinaia e centinaia di petizioni sostengano e ripropongano la supplica a Papa Francesco (con l'obiettivo di giungere a 1000 lettere).
In allegato, troverete una bozza di lettera, semplice ed incisiva, che ricalca quella già fatta dal Sig. Cosimo e che potrà ovviamente essere modificata a piacere.
Per chi aderirà a questa iniziativa, chiarisco che:
1) l'indirizzo del Pontefice è:

Al Santo Padre Francesco
Palazzo Apostolico
Segreteria Particolare
Cortile San Damaso
00120 - Città del Vaticano

2) è opportuno scrivere in alto a sinistra della busta (in grassetto) "SUPPLICA" ed allegare alla propria lettera la supplica del 2012

3) inviare la lettera, se possibile, a mezzo Raccomandata con ricevuta di ritorno; al riguardo, sembra che, in virtù di una vecchia convenzione postale, la corrispondenza italiana al Papa e al Presidente della RI è del tutto gratuita (anche le raccomandate).

Sempre sia  lodato Dio, nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo.
Giovanni

1
A Sua Santità Benedetto XVI
e, per conoscenza:
al Segretario di Stato
Em.mo Card. Tarcisio Bertone
al Pref. della Congr. per la Dottrina della Fede
Sua Ecc. Rev. ma Mons. Gerhard Ludwig Müller
al Pref. della Congr. per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
Sua Ecc. Rev. ma Card. Antonio Cañizares Llovera
Al Pres. del Pontificio Consiglio per i Laici
Sua Ecc. Rev.ma Mons. Stanislaw Rylko
Al Pres. del Pontifico Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali
Sua Ecc. Rev. ma Mons. Piero Marini
Amato Santo Padre,
ho avuto l’ardire di rivolgerLe più volte la mia umile preghiera per
dare impulso al ritorno della S.Comunione in ginocchio, considerata la
preoccupazione che è nel mio cuore, come in quello di molti altri, dell’esistenza
all’interno della Chiesa di una realtà inquietante che ostacola (a dir poco)
qualsiasi iniziativa o devozione che veda, all’atto della S.Comunione, il
prostrarsi di fronte a Colui che viene in noi, unicamente per lottare con noi e
per noi.
A fronte di tale ardire, Lei ha
dimostrato con i fatti, oltre che con le
parole, di accogliere la preghiera,
comunicando in prima persona solo in
ginocchio e sulla lingua. Così facendo, ha
proclamato un Magistero che tutti
dovrebbero osservare ed invece sono molti
a trascurare perché non si fidano né si
affidano né alla Volontà di Dio, né al Suo
mirabile esempio.
A tal riguardo, mi chiedo sempre quanto Le deve essere difficoltoso il
disporre che tutte le parrocchie predispongano un inginocchiatoio per chi
voglia esercitare la propria fede nel modo che il Suo alto Magistero vuole
oggi confermare.
Santità, davvero vi è uno scisma strisciante e silenzioso. E’ evidente e
sotto gli occhi di tutti la confusione provocata da due diverse concezioni
vigenti all’interno della cristianità cattolica:
– la prima, filo-protestante, di chi si considera all’altezza di Dio e,
quindi, anche di poter dettare le concezioni di una nuova chiesa (preti
sposati, donne preti, comunione sulle mani, ecc.);
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– l’altra, tradizionalista, di chi chiede il rispetto dei dogmi e della
tradizione e, conseguentemente, di ripristinare l’umile memoria della
S.Comunione in ginocchio e sulla lingua.
Mi perdoni, Santità, ho voluto premettere quanto precede, poiché sono
profondamente addolorato da una notizia ricevuta negli ultimi giorni e che
riguarda l’interdizione di un movimento che (più incisivamente di chi Le
scrive) diffonde santi messaggi di riparazione del Culto eucaristico. Mi
riferisco al Movimento d’Amore suscitato dalla Vergine dell’Eucaristia nel
profondo sud (Manduria) per il tramite della Signora Debora Marasco.
Santo Padre, con decreto del mese di gennaio 2012, qui in allegato, la
Diocesi di Oria ha letteralmente bandito qualsiasi attività del Movimento
d’Amore. Personalmente, mi rifiuto di pensare che Debora, una persona che
lotta per il ritorno alla S.Comunione in ginocchio, possa ridursi ad
approfittare della buona fede di chicchessia con fenomeni straordinari
fasulli. Ma quello che qui, Santità, voglio porre umilmente alla Sua
attenzione è che, recando il messaggio di Debora rivelazioni riguardo la
riparazione del Culto del S.mo Sacramento, come mai, non sono state poste
accurate indagini anche intorno a tale peculiarità?
Sono, in sostanza, convinto che molti non vogliono in alcun modo il
ripristino della Comunione in ginocchio in quanto anche se è vero che se non
toglie alcuna dignità a chi la pratica sicuramente sconfesserebbe tutti coloro
che hanno voluto la Comunione sulle mani.
Per questo, Santità, penso che la Sig.ra Debora sia semplicemente
vittima di una lotta intestina e che si voglia evitare in ogni modo la diffusione
della notizia che la S.Madre invita la Chiesa a ritornare alla tradizione
cattolica con S.Comunione in ginocchio.
Ma non è forse Maria, quella donna che, in quanto Madre di Dio, è
l’Arca della nuova Alleanza e come tale ha pieno titolo ad indirizzare la
Chiesa e a difenderne i dogmi?
Perché non si pone attenzione al messaggio particolarissimo che la
Madonna reca in quella terra che, se non erro, è stata veicolo di messaggeri
per la Chiesa nascente di Roma?
Eppure, oggi, sembrerebbe che alcuni uomini della Chiesa siano
infastiditi dalle locuzioni di Debora e dalla sua spettacolare capacità di
attrarre migliaia di seguaci anche extraeuropei proprio circa il bisogno di
riparare le modalità del Culto Eucaristico.
In tale decreto, si parla, infatti, di “evidente ricerca del sensazionale e
della spettacolarità” ma non si fa cenno, né si valuta in alcun modo il senso
profondo dei messaggi diffusi e che invitano ad una reale conversione cristiana.
Inoltre, lo stesso decreto, riferendosi al fenomeno “Marasco”, dice chiaramente
che “Esso registra una partecipazione numericamente ridotta a livello locale,
mentre raggiunge in maniera sempre più estesa vari Paesi”.
Santo Padre, la scarsa partecipazione locale è semplicemente dovuta
al fatto che in quel territorio è da tempo, costantemente e fortemente, vietata
la S.Comunione in ginocchio perché automaticamente associata al
Movimento d’Amore che, di questa devozione, ne ha fatto il perno
fondamentale.
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Santo Padre, sento il dovere di manifestare a Lei il mio pensiero
riguardo a questo evento, esclusivamente per il bene della Chiesa, affinché
Lei, massima guida terrena, possa avere ulteriori elementi di conoscenza per
riconsiderare l’interdizione.
Ho avuto modo di leggere diversi messaggi della Santa Madre diffusi
per il tramite della Debora ed, in tutta coscienza, non posso non riconoscere
che i contenuti e le devozioni promosse, sono in sintonia con lo spirito
cattolico cristiano e la sua migliore tradizione e, pertanto, non possono certo
recare alcuna confusione.
Chi Le scrive fa parte di una generazione che è stata educata a ricevere
la Sacra Ostia in ginocchio e sulla lingua. Quando negli anni settanta è stata
introdotta la Comunione sulle mani, nessuno si è preoccupato della forte
confusione che si stava creando e di decretare le dovute interdizioni. Come
mai, oggi, non vi è la stessa tolleranza per chi chiede di inginocchiarsi
davanti a Cristo Eucaristico?
Mi perdoni, se mi ripeto, Santità, ma consideri che in quel di Manduria
nessuno osa ormai chiedere di ricevere la Comunione in ginocchio! Inoltre, sta
di fatto, che in tutta Italia sembrerebbe davvero che la pratica della Comunione
sulle mani sia così tollerata e talmente diffusa da aver soppiantato la tradizione
cattolica.
Per questo, da semplice laico, non mi meraviglio affatto, se la Divina
Madre invita, anche attraverso Debora, di ritornare ad un culto eucaristico
degno del Dogma della transustanziazione.
Santo Padre, considerando che le attività del Movimento d’Amore
suscitano molte conversioni, che Debora riceve periodicamente le stimmate e
che, non ultimo, il fondamento dei suoi messaggi punta alla riparazione del
Culto eucaristico, La supplico di fare in modo che la Chiesa, che è Madre,
provveda a salvaguardare questi frutti buoni. Personalmente, ritengo che se si
ha vero amore per gli erranti, allora, si dovrebbe verificare soprattutto la bontà
dei contenuti di un movimento nascente e non interdirlo, correggendo, ove
necessario, solo quelle eventuali forme esteriori che l’umana debolezza talvolta
reca inevitabilmente con sé. Mi viene in mente la parabola proposta da Nostro
Signore che con Mt 13, 24-30 invita ad attendere il giusto tempo prima di
separare la zizzania dal grano che va sempre riposto nel Suo granaio. Oggi,
in parole più povere, diremmo: “Non si può gettare via l’acqua sporca con
tutto il bambino”.
Per tutto quanto qui esposto e per la vastità stessa del Movimento
d’Amore, ritengo, Santità, che i fatti di Manduria meritino una più attenta e
sapiente indagine.
Santo Padre, La prego di considerare la necessità di nominare
una Commissione d’inchiesta internazionale, serena e trasparente
(non certo il Cicap che nutre dubbi anche sulla Sindone e che è noto
per il suo positivismo ateo e scettico e considera perfetta l’indagine
scientifica, come se la scienza fosse arrivata al termine del processo
di conoscenza). Ciò, affinché si possano verificare oggettivamente e
scientemente i fenomeni di Manduria, ma soprattutto l’aderenza dei
messaggi ai dogmi della fede cattolica, al più genuino insegnamento
tradizionale cattolico ed alla morale cristiana.
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In alternativa, vi è una soluzione “indolore” e più efficace.
Lei, Santità, ha il potere di istituire una nuova diocesi, trasversale a
tutte le altre esistenti, senza confini territoriali e sotto il Suo Diretto
Alto Magistero, per la cura di nuovi o particolari movimenti cattolici,
nonché per raccogliere tutti i fedeli che desiderano seguirLa
nell’ortodossia delle norme liturgiche e della tradizione. Agli
aderenti, verrebbe rilasciata una tessera di appartenenza che
potrebbe essere denominata “Noi stiamo con il Papa”
Santità, ci pensi.
Oggi, le comunicazioni multimediali hanno abbattuto ogni tipo
di barriera e, questa diocesi senza confini, potrebbe peraltro essere di
aiuto all’Unità stessa della Chiesa!
Per amore di Dio, Santità, la Chiesa ha bisogno di stabilire quale sia
l’essenza fondamentale della cristianità. E se si decide per l’Eucaristia (come
altrimenti non può essere) allora tutto deve essere sottomesso ad essa
affinché rifulga lo splendore della Sua Salvezza e nel contempo si rifugga
dalla confusione che oggi impera proprio nella concezione stessa di questo
mirabile Sacramento alla cui base c’è l’incontro tra Cristo, che è Dio, e
l’uomo. E per togliere confusione è sufficiente che ogni fedele sia
incoraggiato e lasciato libero di esprimere la propria fede nel dogma
eucaristico.
Santità, La imploro! Ci aiuti. Protegga il Movimento d’Amore di
Debora e sostenga il ritorno alla S.Comunione in ginocchio. Dia a tutti
coloro che chiedono il ritorno alla tradizione un segno di speranza per la
ripresa di un cammino di fede interrotto.
Con infinito rispetto, amore filiale e obbedienza al Suo Ministero
Petrino, Le porgo i miei più cari saluti, confidando che Sua Santità prenda i
dovuti provvedimenti per il bene di tutti.
Mi benedica.
Giovanni Contestabile, 19 luglio 2012
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2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Io lo farò girare a gloria della Vergine dell'Eucaristia e cascasse il mondo attendiamo i il compiersi dei suoi profetici messaggi.
    Nadia da Livorno

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