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Debora ha veramente visto quella piaga!

Dalla Sindone si rileva che un forte colpo di bastone dato obliquamente, lasciò sulla guancia destra di Gesù una orribile piaga contusa; il naso è deformato da una frattura dell'ala cartilaginea. Dalla Sindone: la piaga sulla guancia destra di Gesù

Dalla lettura del Telo multimediale della Sacra Sindone, soffermandoci sulla descrizione del Volto e della nuca leggiamo:
"Dallo studio medico legale dell'impronta impressa sulla Sindone, risulta evidente come l'uomo che vi fu avvolto sia stato percosso nelle ore precedenti la sua morte.
Osservando il volto, si notano delle tumefazioni che sembrano potersi identificare con ematomi, particolarmente visibili sull'emivolto destro, che si presenta più gonfio di quello sinistro. Inoltre si rivelano segni attribuibili a ferite lacero-contuse,
particolarmente in corrispondenza delle arcate orbitali. La piramide nasale è deviata a causa di una frattura.. Sulla fronte, sulla nuca e lungo i capelli sono evidenti numerose colature di sangue, ad andamento sinuoso, che sgorgano da ferite da punta di piccolo diametro..." (www.sindone.org)Le espressioni contrassegnate in neretto ci rimandano alla visione che Debora ebbe il Giovedì Santo del 1997:

...il Signore le è davanti, accasciato al suolo come morto, non risponde... poi alza la testa e le mostra tutto il patimento: il Suo Volto è pieno di contusioni e tumefazioni, in particolare uno zigomo, che è notevolmente gonfio, deturpato da una battitura che lo fa sanguinare. Si tratta di una bastonata, che Gli è stata inflitta con l’asta da un soldato romano, dopo la barbara flagellazione, per sollecitarLo a rimettersi in piedi. Il Condannato Divino, che è immobile, viene colpito da un terribile colpo tra lo zigomo destro ed il naso che iniziano a sanguinare entrambi. 
La devozione ai dolori di Gesù, con la partecipazione della mente e del cuore, fa rivivere in noi il dono totale di Dio per l’uomo e diviene causa di piena rinascita e di notevole maturità spirituale.
Contemplando in special modo la piaga procurata alla guancia destra, ci uniamo con intensità all’immensa sofferenza, che ebbe la Vergine Madre nel vederLo tanto sfigurato e battuto con ferocia.
Tal Piaga fa memoria sia dei dolori fisici che mentali e morali del Signore. La causa dello strazio profondo della Sua Passione fu il dolore per le anime dannate e per i peccati degli eletti, quale l’infedeltà di Giuda, del popolo e di tutte le creature, che per la superbia intellettuale avrebbero rinnovato la Sua Passione nel Corpo mistico. 

È proprio immergendosi nella Sua Passione profonda, quella del Suo Cuore amantissimo, che ci è dato capire il peso delle Sue sofferenze, non dato dalla quantità ma dalla specificità di esse.
Gesù dice: 
«Se Mi onorerai nei dolori del Mio Santo Volto, Io verserò, per te, sul mondo una pioggia di Preziosissimo Sangue... Questa “ferita” (sofferenza) che Mi dà una pena altissima, è la dolorosa bastonata inflittaMi dal soldato. Diffondine la devozione e per i meriti Miei d’averla sopportata, concederò liberazione dai tormenti» (tormenti procurati con i peccati. Non è riferito alla condizione eterna dell’inferno). (27.4.1997)
Maria SS. dice: 
«Desidero giorni interi di orazione dinanzi al Volto addolorato e battuto del Mio Figlio Divino».
(1.9.1994)

Con la bastonata alla guancia, dopo le altre pene arrecate al Sacro Capo e al Volto, il Signore raggiunge il massimo grado di intima sofferenza morale e spirituale.
Il volto infatti è ritenuto la parte, che esprime meglio tutto il corpo, connotando la parte interiore dell’uomo. Battendo Dio nel Suo adorabile Volto (fratturando le ossa occipitali), si è voluto umiliare, oltraggiare la Sua Santissima Umanità e bestemmiare la Sua Divinità. 
Dice la Beata Camilla Battista da Varano (Ancona) ne La Passione di Gesù: 
«Scoppiò nel petto il Sacro Cuore, che provò l’immenso dolore ricevendo il male del rifiuto da coloro che ebbero ogni bene… Vi furono molti, che cercarono la purezza del cuore percorrendo una via lunga e faticosa digiunando e vegliando, imponendosi delle regole rigide, mortificando il loro corpo... Io dico per certissima Verità che il pensare continuamente a Dio e ai dolori del Suo Volto oltraggiato fa giungere più velocemente alla perfezione».

Lo schiaffo in casa di Anna

“Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: ‘Così rispondi al sommo sacerdote?’” (Gv. 18, 22)
Dall’analisi del volto dell’Uomo della Sindone si evidenzia un grande ematoma sulla guancia destra. Il naso è gonfio, deviato a destra e visibilmente rotto.
Il sindonologo torinese prof. Judica Cordiglia ritiene che questa ferita fu inflitta da un bastone in legno, corto e di circa 4-5 cm di diametro. Il colpo provocò un’abbondante emorragia nasale. Infatti, il baffo dell’Uomo della Sindone è intriso in sangue sul lato destro, come anche la barba sottostante.
I moderni linguisti ritengono che il termine utilizzato da S. Giovanni, e normalmente tradotto come “schiaffo”, possa essere interpretato come “bastonata”, il che sarebbe conforme ai dati della Sacra Sindone.

Ingiurie e lesioni

“Cominciarono poi a salutarlo: ‘Salve, re dei Giudei!’. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui” (Mc. 15, 18-19)
L’uomo della Sindone presenta molteplici traumi: tumefazioni sulla fronte, sulle arcate sopracciliari, sugli zigomi, sulle guance, sulle labbra e sul naso. Quest’ultimo risulta deformato per via della rottura del cartilagine dorsale, vicino all’inserimento sull’oso nasale che, invece, è intatto. Dal naso escono due rivoli di sangue. Sul volto vi sono ecchimosi un po’ ovunque ma, soprattutto sul lato destro, visibilmente gonfio. I sopraccigli sono lacerati, le ossa hanno ferito la pelle dall’interno. Lo zigomo sinistro presenta diverse incisioni.
Abbiamo a che fare, dunque, con un uomo che è stato brutalmente picchiato con colpi di bastone, pugni e schiaffi.

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