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Dagli scritti di Sant.Agostino

Chi sono i veri martiri
2. 9. Gli autentici martiri sono invece quelli a proposito dei quali il Signore afferma: Beati quelli che soffrono persecuzioni a causa della giustizia 18; non sono quindi coloro che sono perseguitati a causa dell'ingiustizia e spezzano empiamente l'unità cristiana, ma quelli che sono perseguitati a causa della giustizia. Allo stesso modo anche Agar fu perseguitata da Sara 19, ma questa che le faceva persecuzione era santa, mentre quella che la subiva era malvagia. Potremmo forse paragonare i maltrattamenti subìti da Agar con quelli che sopportò il fedele servo di Dio, David, da parte del malvagio Saul 20? Tra i due c'è una gran differenza, non perché David sopportasse la persecuzione, ma perché la sopportava per la giustizia. Lo stesso nostro Signore fu crocifisso tra due assassini 21, ma se la passione li univa, ben diverso era il motivo che li distingueva. In tal senso deve intendersi nel Salmo la voce dei martiri autentici, desiderosi di non essere confusi coi falsi martiri: Fammi giustizia, o mio Dio, e distingui la mia causa da quella di gente non santa 22. Non dice: " Distingui la mia pena ", ma: Distingui la mia causa. La pena dei martiri può esser simile a quella degli empi, ma diversa è la causa. Appartiene ai martiri la seguente invocazione: Mi hanno perseguitato a torto, aiutami tu 23; ecco perché David si credette degno d'essere aiutato a ragione, essendo perseguitato senza ragione; se invece fosse stato perseguitato per giusti motivi, non avrebbe dovuto esser aiutato, ma castigato.
Non perché si e perseguitati si è giusti.
2. 10. Se invece è vera l'opinione dei Donatisti, che, dal momento che nessuno può perseguitare un altro a giusto titolo, come hanno affermato nella conferenza, la vera Chiesa
non è già quella che infligge la persecuzione, ma che la subisce 24, non c'è più bisogno di ripetere le osservazioni accennate più sopra, poiché, se è vero quel che dicono gli scismatici, Ceciliano apparteneva alla vera Chiesa, dal momento che i loro predecessori lo perseguitavano intentandogli un processo perfino davanti al tribunale imperiale. Noi invece asseriamo che Ceciliano apparteneva alla vera Chiesa non perché subisse la persecuzione, ma perché la subiva per la giustizia; di conseguenza quelli s'erano staccati dalla Chiesa, non perché infliggessero la persecuzione, ma perché la infliggevano ingiustamente. Così noi affermiamo. Se invece essi non ricercano i motivi per cui si perseguita o si è perseguitati, ma credono che la prova evidente di essere veri Cristiani non è quella d'infliggere la persecuzione ma quella di subirla, senza dubbio includono in questa definizione anche Ceciliano, il quale era perseguitato e non persecutore, mentre ne escludono i loro predecessori, i quali non erano perseguitati ma persecutori.
Persecuzioni giuste e ingiuste.
2. 11. Ma, lasciando da parte queste considerazioni, dico: se la vera Chiesa è quella perseguitata e non già quella che perseguita, domandino all'Apostolo di quale Chiesa era figura Sara, quando perseguitava la schiava. S. Paolo risponde che quella donna che maltrattava l'ancella era figura della nostra libera madre, la Gerusalemme celeste, cioè la vera Chiesa di Dio 25. Ma, se esamineremo più attentamente, era piuttosto Agar a perseguitare Sara col proprio fare altezzoso, anziché Sara a perseguitare Agar (quando ne reprimeva l'alterigia) infliggendole il castigo; quella infatti arrecava offesa alla padrona, mentre questa ne reprimeva l'alterigia col punirla. Domando inoltre: se i buoni e i santi non perseguitano alcuno, ma subiscono solo la persecuzione, di chi credono sia l'espressione del Salmo: Perseguiterò i miei nemici e li atterrerò e non mi volterò indietro finché non cadranno disfatti 26? Se dunque vogliamo riconoscere e proclamare la verità, v'è una persecuzione ingiusta inflitta dagli empi alla Chiesa di Cristo e v'è una persecuzione giusta inflitta agli empi dalle Chiese di Cristo. Beata pertanto è questa che soffre la persecuzione a causa della giustizia 27; miserabili al contrario essi che subiscono la persecuzione a causa dell'ingiustizia. La Chiesa pertanto perseguita spinta dall'amore, quelli invece spinti dal furore: questa per farli ravvedere, quelli per distruggere; questa per distogliere dall'errore, quelli per precipitare nell'errore; questa infine perseguita e arresta i suoi nemici affinché regrediscano dall'errore e progrediscano nella verità; essi invece, ricambiando male per bene 28, poiché ci preoccupiamo per la loro vita eterna, tentano di toglierci anche quella temporale, poiché amano l'omicidio al punto di compierlo contro se stessi, allorché non possono perpetrarlo contro altri. Come l'amore della Chiesa s'affanna a liberarli da tale perversione, affinché nessuno di essi vada incontro alla morte, così il loro furore s'affanna a uccider noi per saziar la libidine della loro crudeltà o anche ad uccidere se stessi per non dar l'impressione d'aver perduto il potere d'uccidere gli uomini.

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