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Uno studio sul "fenomeno" delle apparizioni mariane

Il ‘fenomeno’ delle Apparizioni mariane è quanto mai vasto, sia in senso temporale che spaziale. Esso percorre tutte le epoche storiche della Chiesa, a cominciare dalla prima Apparizione a noi nota: quella di Maria a San Gregorio Taumaturgo (+ 270) per istruirlo intorno ai misteri della fede, secondo il racconto di San Gregorio Nisseno (cfr. PG 46, 909-913).Una concentrazione di Apparizioni mariane si localizza..
nell’Europa Occidentale durante l’Ottocento e il Novecento: sono almeno le 7 Apparizioni approvate dal magistero episcopale o papale che rievocano località ormai note come Centri di fede e di pellegrinaggio: Rue du Bac a Parigi (1830), La Salette (1846), Lourdes (1858), Pontmain (1871), Fatima (1917), Beauraing (1932-1933), Banneux (1933).


Se si prendono in esame le 232 presunte Apparizioni che costellano il secolo che si è appena chiuso, il campo di riferimento si allarga smisuratamente e tocca aree culturali diverse da quella europea.L’intensificarsi delle Apparizioni di Maria nell’età contemporanea, mentre è accettato dalla maggioranza dei credenti con semplicità, talvolta con credulità, diventa problematico per altri ambienti più critici e attenti al quadro globale della rivelazione. Molti si meravigliano di queste Apparizioni; e si chiedono: "Non potrebbe il Signore della Chiesa stesso rivelare la sua volontà?".Alcuni teologi hanno tentato una risposta a questi interrogativi, del tipo: "Chi si meraviglia in questo modo non ha capito chi è veramente Maria. Ella è il prototipo della Chiesa, la Chiesa nella sua forma più pura, la Chiesa come dovrebbe essere o, come dovrebbe cercare d’essere. Ella è ora ‘a disposizione’ del Figlio, per mostrare ai Cristiani ciò che la Chiesa è in realtà, o dovrebbe essere" (cfr. Hans Urs von Balthasr).


Apparizioni e funzione storico-salvifica di Maria


Al riguardo, il termine "rivelazione privata" non è molto felice. Esso è giustificato se si considera che, oltre alla Parola di Dio del Nuovo Testamento, non c’è da aspettarsi per il mondo nessuna rivelazione del Dio Uno e Trino. Ma l’abbiamo compresa nella sua profondità e pienezza? Non abbiamo bisogno sempre di nuove spiegazioni per capire ciò che in essa è contenuto in profondità di grazia, ma anche in richiesta di grazia? In che misura ne siamo assorbiti?

Il Cristianesimo, come il Giudaismo, è la religione della Parola. Nelle teofanie la manifestazione sensibile è al servizio della Parola. L’importante non è il fatto di vedere la divinità, ma quello di ascoltare la sua Parola... Questo prevalere dell’ascoltare sul vedere è uno dei caratteri essenziali della rivelazione biblica.

Il Nuovo Testamento insiste su questo principio: siamo nel regime dell’ascolto della Parola e non della visione: "Beati piuttosto quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica" (Lc 11, 28). "Beati quelli che pur non vedendo, crederanno" (Gv 20, 29).

Le Apparizioni si spiegano a motivo della triplice base della funzione storico-salvifica cui Dio ha chiamato Maria, della spiritualità di servizio che la caratterizza, del nostro bisogno permanente di esegesi vitale della Parola da parte di Colei che personifica la "Chiesa immacolata".

Non è solo il passato a spiegare i segni di una più assidua presenza di Maria nel nostro tempo. Le mariafanie illuminano il passato, in quanto attualizzano il Vangelo e ne mettono in rilievo alcuni dati importanti. In ognuna di esse Maria non appare un assoluto, né esprime una maternità captativa: al contrario, richiama alle esigenze evangeliche [preghiera-penitenza], suscita il senso della solidarietà umana ["…non c’è chi preghi e si sacrifichi per loro"], conduce ai Sacramenti ["…voglio una Cappella"].


Sollecitudine materna di Maria verso il mondo
Le Apparizioni mariane non vogliono né possono sostituire i lineamenti biblici di Maria: la fondamentale "mariafania" è contenuta negli scritti del Nuovo Testamento; tuttavia, le Apparizioni sono interventi che manifestano la sollecitudine materna di Maria verso il mondo. Non è un personaggio del tempo passato, ma una persona viva che si interessa dei suoi figli e li guida verso il Cristo. Non un esempio da copiare, ma una presenza; o meglio, un esempio dinamico che aiuta nella concretizzazione della risposta cristiana.

Anzi, alla luce biblica dei corpi risorti (1Cor 15, 40-49), le Apparizioni di Maria sono incontri con la sua persona pneumatizzata, con il suo corpo glorificato, che pur appartenendo ad una dimensione extra-spazio-temporale realizza in modo misterioso ma profondo una comunione personale con il Veggente e, tramite questi, con i suoi figli ancora peregrinanti.

Poiché il messaggio della Vergine ai suoi diversi Veggenti comporta generalmente una proiezione sul futuro con toni apocalittici, le Apparizioni non possono comprendersi fuori dalla prospettiva dell’avvenire della Chiesa e del mondo.

I ripetuti inviti alla conversione, come prerequisito per la pace nel mondo o per il trionfo del Cuore immacolato di Maria [ vedi Fatima], indicano nella Vergine la ‘donna’ dell’Apocalisse (cfr. 12, 1) che scende in lizza nella Chiesa contro il ‘drago’, simbolo delle forze attuali disgregatrici della società e del cosmo. Così Maria diviene l’estremo tentativo intriso di maternità che Dio compie per provocare il ritorno al Vangelo della salvezza, impedire il folle cataclisma e ispirare fiducia nelle sue promesse.

La presenza carismatica di Maria nel nostro tempo non dipende dagli studi mariologici, ma dal libero disegno di Dio, che si manifesta in modo "femminile e materno" per unificare il mondo in Cristo mediante il richiamo irresistibile della Madre.Il Signore, con il suo Spirito di verità e di comunione, può liberare noi e la Chiesa dalla vana credulità che corre verso i "segni e prodigi", dimenticando lo statuto di fede adulta richiesta dal Vangelo. E nello stesso tempo, egli ci preserva dalla fredda chiusura agli interventi di Dio nella storia mediante Maria, che mirano a convertire i cuori, sostenere la speranza, preparare la Chiesa agli impegni futuri.

Dobbiamo infatti convincerci che l’armonia del piano divino richiede la presenza di Maria in tutti gli avventi del Cristo sul mondo. "Pertanto – afferma la Redemptoris Mater – la Chiesa, in tutta la sua vita, mantiene con la Madre di Dio un legame che abbraccia nel mistero salvifico il passato, il presente e il futuro..." (RM 47).

Ogni Apparizione mariana, che si presenta con i caratteri dell’autenticità, non fa che esprimere e rafforzare tale intimo legame e permettere alla Vergine di meglio esercitare la sua missione a favore dell’umanità: "Maria, l’eccelsa figlia di Sion, aiuta tutti i suoi figli - dovunque e comunque essi vivano - a trovare in Cristo la via verso la casa del Padre" (RM 47).PROF. ANTONINO GRASSO DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA DOCENTE DI MARIOLOGIA ALL'ISSR SAN LUCA DI CATANIA

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