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La Lezione più bella !


10 Aprile 1998, Venerdì Santo, ore 19.00


G. “Figlia Mia, Io, il mistico Amore non amato, ti dono la Mia Santa Pace. Io ti canto come un inno queste parole e tu accoglile con il cuore esultante: “Gioisci, amata, nella persecuzione che t’affliggono: essa è la lezione più bella e più veloce che ti offre di salire e sederti accanto al Mio Trono già preparato!”.
Io, il Verace, ti ho suscitata nel Mio popolo per darti ad esso, rinnovata e purificata, per riempire i loro spiriti della Mia Presenza e cogliendoti ti ho posto nelle Mie mani per alitarti la forza sufficiente, affinché la bandiera dei Nostri due Cuori uniti sia elevata fino al sole. Ho teso il Mio arco e ti ho posta fra esso come una freccia robusta e sicura. Poi ti ho lanciata nel buio delle Mie creature oramai così lontane da Me,
così miserabili al Mio Amore e Io, il Signore, Mi sono commosso!”
D. “Signore mio, Amore mio, perché Ti sei commosso?”
G. “I Miei occhi vedevano già la gloria che Mi offrivi come incenso odoroso, allorquando i morti si rialzavano al passar tuo e ristabilivano l’amicizia con Me! Tornavano nel Mio abbraccio di Padre, rallegrato per il ritorno del proprio figlio che si era perduto.
Ora ascoltaMi: fino a questo momento nessuno ha potuto ridurti al silenzio o distruggerti. Dunque non vi sia più pensiero nella tua mente che questa non sia Opera Mia. Ciò molto Mi oltraggia e Mi offende! Non dimenticare il Mio dire, poiché Io te lo ricorderò sempre. Io sono in te!
Scrivi il Mio segno”.








Notte tra l’11 e il 12 Aprile 1998, dopo la Veglia Pasquale, in casa


G. “Figlia diletta, tutto l’universo resta meravigliato dinanzi all’esplosione di purissimo potente Amore riversato nel sepolcro e irradiato da esso. Ogni vivente guardi e viva silenzioso il momento glorioso della Mia ascesa al Padre. Il tuo Gesù nei Suoi Cieli ritorna!”
D. “O mio Diletto, non Mi lasciare! Portami con Te!”
G. “Non sei e non sarai sola! Non vi lascerà orfani, Io ve lo dissi, poiché ho desiderato svelarvi i segreti profondi del Mio Sacro Cuore!
Tu puoi capire che cosa siano i Sacramenti e fra essi splende come sole l’Eucaristia, Mio Corpo bagnato di Sangue, sparso dall’Innocente, per mondarvi della vostra obbedienza!
Io sono proprio in te quando Mi ricevi, invitandoMi alla tua mensa!
Come ieri anche oggi, dai Miei Cieli ritorno per sederMi nei Cieli del vostro cuore!
Oh, se fossero più sublimi, quanto felice sarebbe la Madre! Potessi ascoltare da labbra innamorate: “Tu, mio Creatore, sei il mio Sposo Diletto”.
Lei, la Piena di tutti i Miei dolori, Colei che ha avuto in dono tutti i privilegi più alti, il Mare delle dolcezze, la Consolatrice del Cuore di Dio, la Sorgente dell’Olio Santo che, come balsamo, lenisce il “passaggio”[1]. Oh Lei, la Madre più radiosa degli astri, Lei Mi innalza come, una fornace ardente di Riparazione, queste parole!
Vogliate innalzare e proclamare Regina delle dolcezze e delle soavità Colei che da sempre Mi è stata testimone di martirio fedele! Nessuno può venire a Me, il Vivente, senza passare per il Suo Cuore Immacolato, che contiene tutte le ricchezze del Cielo e fa splendenti quelle della terra.
Figlia Mia, sposa del Mio Amore, quale grandezza più sublime avrei potuto rivelarti! Fa’ che vengano tutti alla sorgente dei Nostri due Cuori Gloriosi e Uniti e che si pentano, poiché Io offrirò in cambio la Risurrezione.
Riposa ora! La Mia Pace a te!”.


[1] Il passaggio delle tante sofferenze.

1 commento:

  1. Che meraviglia! Leggendo, mi sembra di sentire la voce del Signore e tutta la Sua dolcezza e... pensando alle mie lamentele di questi giorni, ho vergogna di me che non sono capace di riconoscere sempre il Suo Amore.

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