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Pagine di bellezza senza fine




6 Aprile 1998, Lunedì Santo


G. “Scrivi, figlia Mia, per amore del Mio Santo Nome e insieme meditiamo una frase del salmo 52: “Lo stolto pensa: Dio non esiste!” ”
Così molti proseguono nel loro viaggio terreno soffocando in ogni sorta di melma, trascinati dalle loro mollezze e passioni. Poveri questi Miei figli abbandonati alla loro sventura! Oh, quanto soffro per essi!!!
Io, il tuo Mistico Sposo, non potrei nasconderti il Mio dolore. Io ti chiedo ancora una volta: vuoi soffrire con il Tuo Amore non amato
e offrire in misura più alta i tuoi patimenti al tuo Divino Re, per giustificare[1] ai Suoi occhi il peccato del fratello ammalato?”
D. “Sì, mio Signore e Maestro, tutte le volte che vorrai”
G. “O Debora mia, la Mia sete impagabile Mi spinge fino a te e tu vuoi ancora onorarMi! Io ti benedico col Nostro Trinitario Amore e molti li ricondurrò per la tua giovane sofferenza! Riempirò e con contentezza Io Mi rivolgerò verso di te e ti canterò: “Eccoli, Mia diletta, aiutati dal tuo materno coraggio”.
Figlia amata, sull’altare del Mio Sacrificio vedrò molti elevare con mani pure, perché ritornati alla fedeltà, il Mio Corpo e il Mio prezioso Sangue verso il Padre dei Cieli. Io, il Testimone della tua offerta, ti ho affidato la Croce e tu con letizia di spirito hai detto: “Sia”. L’Amato farà Giustizia su coloro che hanno fatto sgorgare lacrime amare alla Madre e alla piccola serva.
Io sono il Signore e ti dico che il tuo passaggio tra i morti sarà il Mio, la tua mano alzata, per lenire le altrui sofferenze, sarà la Mia. Io sono sopra di te e Mi nascondo nella tua umanità, poiché tu hai commosso il Cuore dello Spirito di Dio, e attraverso la tua debolezza farà fiorire nuovo frumento. Non è permesso giudicare la Mia Opera!
Qui ero meravigliata delle parole che diceva e non mi parevano vere.

Ti dico che sei benedetta. Non dubitare! La Mia compassione è Misericordia. La Pace sia a te”.


[1] Tale termine ricorda ciò che S. Paolo predicava ai Corinti al capitolo 6,9-11, in cui la legge che tutti noi siamo stati salvati, santificati e giustificati nel Nome di Gesù. È da intendersi chiaramente che la riparazione può attenuare agli occhi di Dio i peccati degli uomini, tuttavia è d’obbligo la personale richiesta di perdono.

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